Per Umberto De Rose l’esperienza alla guida di Fincalabra, la finanziaria regionale, potrebbe non essere terminata. Il 29 maggio scorso, infatti, l’ufficio di Presidenza del consiglio regionale ha approvato l’elenco dei candidati idonei a ricoprire i ruoli di presidente del cda della Sogas e, appunto, di Fincalabra. Come scritto nella delibera 39 firmata dal presidente Franco Talarico, spetta proprio all’Ufficio di Presidenza «la verifica del possesso dei requisiti necessari e dell’esperienza adeguata dei cittadini chiamati a svolgere funzioni di rappresentanza della Regione in enti, organismi o soggetti giuridici di qualsiasi natura». I curricula presentati dai candidati sono stati vagliati da un’apposita commissione che, terminato il lavoro, ha sottoposto all’Ufficio di presidenza gli elenchi per l’approvazione. Il risultato è che Umberto De Rose potrà concorrere per ritornare sulla poltrona lasciata solo poche settimane fa. Ha anche ottenuto il massimo del punteggio, collezionando cinque “sì” rispetto ai termini di presentazione della domanda, al curriculum, ai requisiti posseduti, eleggibilità, esperienza adeguata e compatibilità. Le ultime vicende che lo hanno visto protagonista non sembrano aver intaccato la stima di cui gode De Rose negli uffici di Palazzo Campanella. Oltre a essere protagonista dell’ormai famigerata telefonata all’editore dell’Ora della Calabria (che gli è costata l’accusa di violenza privata), l’imprenditore De Rose, nel mese di aprile, è stato destinatario di un avviso conclusione indagini (assieme ad altri sette tra componenti il Cda e la commissione esaminatrice) con l’ipotesi di abuso d’ufficio e minacce. Secondo le indagini, coordinate dal pm Carlo Villani, vi sarebbero state irregolarità nell’assegnazione di incarichi. Tra le assunzioni ritenute irregolari quella di Lory Gentile, figlia del senatore Tonino, del Nuovo centrodestra. La presenza di De Rose tra i candidati, secondo la parlamentare del Movimento cinque stelle, Dalila Nesci, «dimostra quanto la politica calabrese sia largamente cieca, complice e sfacciata». «Francesco Talarico, presidente del Consigio regionale, dia immediate spiegazioni e risposte. Gli ricordo – aggiunge la Nesci – d’aver presentato due interrogazioni alla Camera su casi relativi a De Rose, una per i milioni pubblici che prese senza assumere le previste unità di personale, l’altra sul mancato assorbimento in Fincalabra dei lavoratori di Calabria It. Fincalabra dovrà avere un presidente lontanissimo dai giochi di potere, che blocchi anzitutto il licenziamento dei lavoratori di Calabria It». (0080)
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