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Ultima Campanella, il Palazzo sotto assedio

REGGIO CALABRIA Sembra che le questioni irrisolte si siano date appuntamento davanti al consiglio regionale, rappresentante da tutte le sigle, le associazioni, i sindacati che reclamano – proprio n…

Pubblicato il: 02/06/2014 – 22:00
Ultima Campanella, il Palazzo sotto assedio

REGGIO CALABRIA Sembra che le questioni irrisolte si siano date appuntamento davanti al consiglio regionale, rappresentante da tutte le sigle, le associazioni, i sindacati che reclamano – proprio nel giorno di quella che probabilmente sarà l’ultima seduta dell’assemblea – un’attenzione mai ricevuta finora. Striscioni e bandiere per lavoratori e precari che chiedono interventi immediati alla massima istituzione regionale. A presidiare il Palazzo ci sono gli ex dipendenti di “Calabria it”, che dal 20 giugno potrebbero perdere il lavoro. La legge regionale 24 stabiliva il loro passaggio in Fincalabra spa, ma non se n’è fatto niente, e loro hanno già ricevuto l’avviso di licenziamento. «Fincalabra non ha rispettato le disposizioni regionali – dice Giovanni Gattuso, segretario regionale di Fiba-Cisl -. È stata creata una nuova società, Fincalabra srl, con amministratore unico Umberto De Rose, che va in barba alla norma regionale. Un modo per evitare che i dipendenti transitino nel nuovo organismo. Noi chiediamo solo il rispetto della legge. È il paradosso di tutta questa situazione è proprio questo».
Alzano la voce anche i giovani del Progetto stage 2008-2013. L’assestamento di bilancio in programma oggi (ma è probabile che il punto all’ordine del giorno sia differito a luglio) dovrebbe contenere un emendamento per la loro reintegrazione. Ma l’intera vicenda è sottoposta a un grande punto interrogativo.
Protestano anche le donne delle associazioni e dei sindacati. Chiedono l’introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima legge elettorale. Richiesta più volte sollecitata, senza esito. «Chiediamo a gran voce che il Consiglio decida sulla questione – spiega Giovanna Cusumano, presidente della Commissione pari opportunità -. La chiusura sarebbe incomprensibile, anacronistica e irrispettosa, anche alla luce di quei 7mila calabresi che hanno sottoscritto la richiesta della doppia preferenza». Presa di posizione condivisa anche da Mimma Iannello, segretaria regionale Cgil. «La speranza è che in questa fase finale della legislatura si porti a compimento un impegno trasversale, con l’approvazione dei tre testi sintetizzati a gennaio dalla commissione Riforme del Consiglio. Il rischio è che si torni al voto con il vecchio sistema elettorale, che ancora una volta rendere difficile l’accesso alle istituzioni per le donne, anche per via della riduzione del numero dei consiglieri (30 dalla prossima legislatura, ndr) che scatenerà una lotta per la sopravvivenza dove prevarrà la forza dell’esperienza maschile».
Anche il Movimento 5 Stelle ha voluto essere presente. Con una richiesta più politica: lo scioglimento immediato del Consiglio, in virtù delle dimissioni di Scopelliti. I grillini non vanno troppo per il sottile e pretendono il rispetto del principio del “simul stabunt, simul cadent” e l’indizione immediata delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.
Istanze diverse, tutte urgenti. La decisione spetta agli inquilini dell’Astronave. (0080)

 

Pietro Bellantoni

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