È il latitante Domenico Trimboli, alias “Pasquale”, 60 anni, di Buenos Aires (Argentina), il broker del narcotraffico collegato alla ‘ndrangheta arrestato in Colombia. Trimboli, il cui nome era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, è stato bloccato a Caldas, nei pressi di Medellin, dal personale del Corpo tecnico investigativo (CTI) della Fiscali’a di Bucarananga e dall’Intelligence dell’Esercito colombiano che, su input della Dcsa d’intesa con i carabinieri del Ros, lo stavano cercando sotto il coordinamento del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e del procuratore aggiunto Nicola Gratteri. Il latitante, secondo l’accusa, continuava ad organizzare la spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano, in favore delle cosche della ‘ndrangheta della fascia ionica reggine.
Trimboli era ricercato dal 2009, quando sfuggì all’arresto per traffico di stupefacenti. Il provvedimento del gip reggino scaturiva da un’indagine del Goa della Guardia di finanza di Catanzaro che, nell’ambito dell’operazione “Chiosco grigio” aveva denunciato alla magistratura reggina 35 persone, indagate per traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione, che aveva preso il nome dal luogo di Alessandria dove alcuni indagati si davano appuntamento per discutere degli affari illeciti, ha permesso di delineare la struttura di un’organizzazione espressione degli interessi di alcune cosche della Locride; il gruppo era ritenuto capace di contatti con esponenti di spicco del traffico internazionale di droga sia in Sud America sia in Medio Oriente. Domenico Trimboli era già stato arrestato nel 1992 nell’aeroporto di Fiumicino per un provvedimento di unificazione degli ordini di esecuzione, emessi dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Corte di Assise di Lugano (Svizzera) per espiare pene residue per traffico di stupefacenti.
Nel luglio 1997, nell’ambito dell’inchiesta “Domingo”, Trimboli era stato nuovamente arrestato con altre 14 persone responsabili di traffico di stupefacenti. Secondo l’accusa, Trimboli, più recentemente, costituiva l’elemento di raccordo tra i gruppi fornitori colombiani e le cosche della ‘ndrangheta, funzionale al traffico di ingenti quantitativi di droga dal Sud America all’Europa. L’uomo era già stato arrestato nell’aprile dello scorso anno, ma poi la pratica di estradizione non era andata a buon fine. Rilasciato, è stato nuovamente arrestato sempre in Colombia. Non appena estradato in Italia, Trimboli dovrà scontare una condanna in via definitiva a 12 anni di reclusione per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga, commessi in Italia ed all’estero. (0030)
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