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"Terra bruciata", arrivano le condanne

REGGIO CALABRIA Dovranno scontare 8 anni di carcere ciascuno e pagare entrambi 8mila euro di multa Claudio Bianchetti e Antonino Sinicropi, alla sbarra nel procedimento abbreviato “Terra bruciata” …

Pubblicato il: 04/06/2014 – 22:00
"Terra bruciata", arrivano le condanne

REGGIO CALABRIA Dovranno scontare 8 anni di carcere ciascuno e pagare entrambi 8mila euro di multa Claudio Bianchetti e Antonino Sinicropi, alla sbarra nel procedimento abbreviato “Terra bruciata” perché accusati di essere i veri e propri terminali operativi dell’anziano boss Pasquale Libri, già condannato nell’ambito del medesimo procedimento, ma con rito ordinario, a 18 anni di carcere. Stando a quanto emerso dall’inchiesta “Terra bruciata”, i due sarebbero stati strumenti dell’anziano boss, che, nonostante la scarcerazione ottenuta per motivi di salute, avrebbe continuato indisturbato a dirigere il clan Libri e ad esercitare il proprio potere criminale taglieggiando gli imprenditori edili impiegati nella realizzazione di lavori sia pubblici che privati. L’attività investigativa condotta dal comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria ha dimostrato come Pasquale Libri, nella qualità di ideatore e mandante, Claudio Bianchetti e Antonino Sinicropi, quali emissari del primo, abbiano vessato l’imprenditore edile Andrea Cutrupi, tentando di indurlo alla consegna di 50mila euro. Un «semplice» prestito, avevano riferito inizialmente all’imprenditore gli emissari del clan, per poi chiarire che quella non era altro che la «tassa di sicurezza» da pagare per poter continuare a lavorare. Una tassa da pagare in silenzio e per intero. «Non pensare nemmeno di presentarti la prossima volta con una cifra irrisoria tipo 10.000 euro. Devono essere 50.000», avrebbero riferito i due all’imprenditore, che ha preferito denunciare le vessazioni subite piuttosto che calare la testa al giogo imposto dal potente clan Libri. Ma Cutrupi non è di certo l’unica vittima del clan Libri. Gli elementi emersi nell’ambito dell’indagine “Terra bruciata” coincidono infatti con l’inchiesta “Cosmos”, che ha svelato che i Libri avrebbero tentato di mettere le mani anche sul costruendo nuovo palazzo di giustizia. Per ordine del boss Libri, Bianchetti e Sinicropi avrebbero infatti imposto alla ditta “Bentini”, incaricata dei lavori di realizzazione, l’assunzione di maestranze, forniture di beni e servizi necessari per l’espletamento dei lavori, tra cui quello della ristorazione.

 

Alessia Candito

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