VIBO VALENTIA La Corte d’Appello di Salerno ha condannato l’ex procuratore capo di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio, alla pena di 6 mesi per i reati di omissioni di atti d’ufficio e favoreggiamento personale. La Procura generale aveva invece chiesto una condanna ad un anno e 2 mesi. Assolto per il reato di falso.
La vicenda processuale nasce dalla denuncia dell’allora pm vibonese Fabrizio Garofalo che ha accusato l’ex procuratore di aver ritardato l’avvio dell’inchiesta sul decesso di Federica Monteleone, la 16enne vibonese morta durante un intervento di appendicectomia all’ospedale di Vibo dopo un black out in sala operatoria. Le omissioni contestate a Laudonio riguardano, invece, il mancato sequestro, con conseguente inquinamento delle prove, della sala operatoria dove fu operata Federica e la mancata verbalizzazione delle dichiarazioni del primario vibonese Michele Soriano, il quale aveva riferito che l’impianto elettrico della sala operatoria sarebbe stato modificato già il giorno dopo l’intervento chirurgico. L’ultima circostanza non sarebbe però stata verbalizzata dall’ex procuratore Laudonio, già collocato fuori ruolo dal Csm dal 2009 con sospensione dallo stipendio e dalle funzioni.
I genitori di Federica, Mary Sorrentino e Pino Monteleone, si erano costituiti parti civili per il capo d’imputazione relativo all’omissione di atti d’ufficio contestato all’ex procuratore. (0020)
x
x