LAMEZIA TERME Angelo De Luca, 30enne giornalista vibonese, lavorerà per sei mesi fianco a fianco con colleghi del calibro di Michele Santoro, Sandro Ruotolo e Marco Travaglio. Era questa, infatti, la posta in palio nell’ambito di “Generazione reporter”, il premio per videoreporter emergenti organizzato da Servizio Pubblico per scovare e valorizzare nuovi talenti del giornalismo d’inchiesta. De Luca, premiato ieri sera proprio da Santoro nel corso della trasmissione “Announo”, si è aggiudicato la vittoria con una videoinchiesta della durata di 7 minuti intitolata “Labbicì – acqua bene comune“, incentrata sulla storia del lago Alaco. Questo bacino, usato per mandare acqua che dovrebbe essere potabile a centinaia di migliaia di calabresi, è finito nella bufera con l’indagine “Acqua sporca”, che ha portato all’accusa di avvelenamento colposo di acque da parte della Procura vibonese nei confronti di dirigenti e tecnici Sorical. L’inchiesta di De Luca è stata girata proprio nella zona in cui si trova il lago finito sotto sequestro, ovvero nelle Serre vibonesi, e dà voce alla lotta degli attivisti dell’associazione culturale “Il Brigante” e del Comitato civico Pro Serre che, ancora prima dell’intervento della magistratura, avevano denunciato diverse vicende oscure che riguardano la realizzazione e la gestione dell’invaso, di cui chiedono da anni la chiusura.
Il giornalista vibonese era approdato alla fase finale del concorso con un video intitolato “‘U ciucciu chi vola”, girato a Riace e valutato come uno dei tre migliori in concorso da una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale. Ad assegnargli la vittoria di ieri sera, invece, è stata una giuria popolare composta dalla “Rete dei Donatori di Servizio Pubblico” e dagli “Abbonati de Il Fatto Quotidiano”.
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