LOCRI (REGGIO CALABRIA) Dodici medici dell’ospedale di Locri sono indagati per il reato di omicidio colposo nell’ambito delle indagini sulla morte di Francalisa Raschellà, di 50 anni, avvenuta il 3 giugno scorso presumibilmente per gli effetti della puntura di una zecca. Il compagno della donna ha presentato denuncia ai carabinieri di Locri ipotizzando delle responsabilità dei medici. Il sostituto procuratore di Locri, Rosanna Squegli, ha iscritto nel registro degli indagati i medici e ha disposto l’autopsia per domani. La morte di Francalisa Raschellà è avvenuta dopo che la donna si è recata per tre volte nel pronto soccorso dell’ospedale di Locri.
Il legale dei genitori e dei due figli maggiorenni della donna, l’avvocato Giuseppe Strangio, ha evidenziato che “le prime due volte, pur avendo rappresentato il proprio stato patologico di prurito diffuso e febbre alta da almeno cinque giorni, presumibilmente dovuto alla puntura di una zecca, i sanitari ritenevano la stessa in ‘codice bianco’ e, come tale, in una condizione non urgente e differibile. La cosa ancora più strana è che veniva rifiutata la prestazione sanitaria per il mancato pagamento del ticket e mandata a casa come paziente non urgente. Al terzo accesso i familiari hanno protestato, ottenendo il ricovero in chirurgia. Nella notte la situazione è precipitata e, nonostante il trasferimento in rianimazione, Francalisa Raschellà è morta”. (0020)
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