REGGIO CALABRIA Il gip di Reggio Calabria ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata da Chiara Rizzo. Per il gip «non si può dire venuto meno il quadro di gravità evidenziato nell’ordinanza», precisando che la Rizzo, «principale interlocutrice di Scajola, appare essere il soggetto in grado di muoversi più agevolmente nella estesissima rete di contatti “accreditati” a diversi livelli in grado di ottenere guarentigie e favori per sé e per il coniuge, ancorché nei confronti dello stesso penda una richiesta di divorzio».
Rispondendo alla richiesta di scarcerazione presentata dai legali della donna, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi, il gip sostiene che la detenzione in carcere appare «adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti e alla poliedrica condotta» della Rizzo e «incide in negativo sulla gradazione della misura la possibilità di utilizzare strumenti informatici per mettersi in contatto con terzi, anche al fine di concordare versioni difensive, pregiudicando le indagini tutt’ora in corso».
Per il gip Olga Tarzia, infine, sia la versione fornita ai pm, sia la documentazione prodotta si riverberano «su aspetti non risolutivi e attualmente oggetto di approfondimento, della complessa e non completamente dipanata vicenda che vede, tra i suoi protagonisti, anche» Chiara Rizzo. I pm Giuseppe Lombardo e Francesco Curcio avevano espresso parere contrario alla scarcerazione di Chiara Rizzo.
x
x