«Siamo davanti ad un’imponente attività mirante a fare ottenere l’ingresso e la permanenza a chi non ne aveva titolo, era un vero e proprio business dell’immigrazione clandestina. Ancora una volta però abbiamo dimostrato che lo Stato c’è nonostante le tante difficoltà e le ricadute che il fenomeno dell’immigrazione può avere nel territorio anche sul piano della criminalità». Lo ha detto il procuratore di Crotone, Raffaele Mazzotta, che, stamani ha partecipato alla conferenza stampa tenutasi in Questura, per illustrare gli esiti dell’operazione “Green book” condotta dalla Polizia di Stato che ha condotto all’esecuzione di 15 provvedimenti cautelati. Il questore di Crotone, Luigi Botte, ha evidenziato che «l’indagine ha rivelato che Crotone era permeabile all’immigrazione clandestina grazie al grumo criminale che ha esteso i suoi tentacoli non solo nel resto d’Italia, ma fino ai Paesi dell’Unione Europea, ad esempio Germania e Grecia».
Alla conferenza stampa hanno partecipato il sostituto procuratore Ivan Barlafante ed i dirigenti della Digos Claudio Spadaro ed il capo della Squadra mobile Cataldo Pignataro.
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