La Calabria dei record negativi non si fa mancare nulla. E non stupisce che l’azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro impieghi più di tre anni per pagare i fornitori. Ma – come documenta il Sole 24 Ore – c’è dell’altro: le ditte che forniscono garze, siringhe o Tac all’azienda sanitaria provinciale di Cosenza ne aspettano 1.110 giorni, quasi tre anni. Secondo quanto emerge dallo studio di Assobiomedica, (l’associazione delle imprese delle tecnologie biomediche) l’Italia e in particolare le regioni del Sud sono sorde ai moniti di Bruxelles. Così, alle nostre latitudini, la lettera di messa in mora rischia di non avere alcun effetto. Perché ci sono delle eccezioni, come l’Asl 4 medio Friuli e l’azienda sanitaria di Rimini dove si paga addirittura in anticipo: fatture saldate in 44-46 giorni. Ma i ritardi nei pagamenti – soprattutto al Sud – non riguardano soltanto il settore sanitario. A soffrire è anche quello dell’edilizia dove le attese sono sempre più lunghe. E a tale proposito, l’Associazione dei costruttori punta il dito contro il Patto di stabilità: i vincoli troppo stringenti strozzano le Pubbliche amministrazioni. L’Ance evidenzia anche le modalità scorrette seguite dalle Pa e finite sotto la lente di Bruxelles perché violano i paletti fissati dalle direttive Ue sui pagamenti. La metà delle imprese indica che le Pubbliche amministrazioni chiedono di ritardare l’emissione degli stati di avanzamento dei lavori o l’invio delle fatture. E al 17% delle imprese viene chiesto di rinunciare agli interessi di mora in caso di ritardo. (0050)
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