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IL PAPA IN CALABRIA | La scomunica raccontata dai quotidiani

La scomunica di Papa Francesco ai mafiosi pronunciata durante la messa di ieri a Sibari campeggia su tutte le prime pagine dei quotidiani italiani. E d’altronde non poteva essere altrimenti conside…

Pubblicato il: 22/06/2014 – 8:43
IL PAPA IN CALABRIA | La scomunica raccontata dai quotidiani

La scomunica di Papa Francesco ai mafiosi pronunciata durante la messa di ieri a Sibari campeggia su tutte le prime pagine dei quotidiani italiani. E d’altronde non poteva essere altrimenti considerato l’alto valore simbolico dell’omelia del pontefice nella terra dove la ‘ndrangheta ha ucciso e bruciato nei mesi scorsi un bimbo di appena tre anni. «Cristo non si è fermato a Eboli – scrive Antonio Polito in un editoriale sul Corriere della Sera –. Sulle robuste gambe del suo vicario in terra è arrivato fino a Cassano Ionio, nel Mezzogiorno più profondo e dimenticato che ci sia. Ci voleva un vescovo argentino per spingersi fin dove lo Stato italiano si dissolve nell’anti-Stato, e il Male governa sul Bene. Ai mafiosi della piana di Sibari il Papa ha ricordato che chi adora il Male è scomunicato, e non c’è sanzione peggiore per la gente di ‘ndrangheta, che fa dell’esibizione di una fede blasfema il simbolo del proprio padrinaggio sul terriorio». Enrico Fierro, inviato del Fatto Quotidiano, descrive invece le sensazioni vissute in platea dopo l’anatema di Francesco: «Le donne, i tantissimi ragazzi, le famiglie con bambini, applaudono, questo pezzo di Calabria bruciato dal sole e stremato dall’attesa, si sente come liberato. I preti che nei paesi svuotati dalla miseria, nelle periferie di Reggio Calabria e delle altre città sfiancate da mafia e malapolitica combattono ogni giorno, hanno gli occhi lucidi. Ora non sono più soli». «Mai un pontefice – fa notare il vaticanista di Repubblica Marco Ansaldo – era stato così esplicito nella condanna della criminalità organizzata. E mai direttamente da un altare. Giovanni Paolo II lo aveva fatto nella Valle dei Templi (“Lo dico ai responsabil: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”). Benedetto XVI al Politeama di Palermo (“La mafia è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo”). Francesco è sceso nel cuore della ‘ndrangheta calabrese, ha affrontato l’inferno dei boss, e ha dichiarato pubblicamente “scomunicati tutti i mafiosi”». Per Roberto Saviano, editorialista di Repubblica, «le parole di Papa Francesco fanno entrare la Chiesa in una nuova era». «In Calabria – scrive ancora l’editorialista del quotidiano diretto da Ezio Mauro – don Giovanni Ladiana e don Giacomo Panizza sono tra gli esempi di chiesa che si fa prassi di resistenza, non semplice simbolo antimafia, ma creazione di una via possibile al diritto al conforto, alla condivisione, al futuro». «La ‘ndrangheta – scrive il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri in un’intervista allo stesso Fierro – ha subìto un duro colpo dal punto di vista dell’impatto mediatico. Ma ora tocca a noi essere all’altezza delle parole del Papa». 

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