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Inchiesta nomina dirigenti, iniziati gli interrogatori del pm

CATANZARO È iniziata questa mattina la “sfilata” davanti al pm Gerardo Dominijanni di ex e attuali assessori regionali chiamati a riferire, come persone informate sui fatti, nell’ambito dell’indagi…

Pubblicato il: 23/06/2014 – 13:36
Inchiesta nomina dirigenti, iniziati gli interrogatori del pm

CATANZARO È iniziata questa mattina la “sfilata” davanti al pm Gerardo Dominijanni di ex e attuali assessori regionali chiamati a riferire, come persone informate sui fatti, nell’ambito dell’indagine che coinvolge l`assessore regionale al Personale Domenico Tallini e il dirigente alla Presidenza Franco Zoccali. L’ipotesi formulata dal sostituto procuratore è di abuso d’ufficio. L’inchiesta si basa su una delibera di giunta con cui è stato autorizzato il trattenimento in servizio di due dirigenti regionali esterni all’amministrazione. Il lungo elenco delle persone da sentire oggi comprendeva: l’ex governatore Giuseppe Scopelliti, la presidente facente funzioni Antonella Stasi, il dirigente Umberto Nucara, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Giuseppe Gentile, il sottosegretario Alberto Sarra e l’ex sottosegretario alla Protezione civile Franco Torchia. Giovedì, invece, toccherà agli ex assessori e ora senatori Piero Aiello e Antonio Caridi, a Francesco Antonio Stillitani e i membri dell’esecutivo Michele Trematerra e Giacomo Mancini. In caso di assenza il magistrato ha autorizzato l’accompagnamento coatto. Tranne, è sottolineato nella convocazione, per i due parlamentari Aiello e Caridi.
A fare scattare l’indagine sarebbe stato un esposto presentato da un’organizzazione sindacale. In particolare, l’attenzione della Procura si sarebbe concentrata su due dirigenti esterni che avevano siglato un contratto di 12 mesi di durata. Alla scadenza gli stessi avevano chiesto la proroga dei contratti, perché assunti in violazione del termine non minore di tre anni fissato dalle norme in materia. A quel punto la giunta e il dipartimento al Personale, sulla base di un parere del Comitato giuridico, al fine di evitare contenziosi, avevano deciso la proroga per altri due anni dei contratti. Per il sindacato che ha presentato l’esposto, però, quei contratti non potevano essere prorogati perché erano da considerarsi nulli, poiché «la violazione delle prescrizioni contemplate dalla normativa statale (ossia il vincolo minimo dei tre anni, ndr) determina la nullità del provvedimento di conferimento di incarico e, di conseguenza, del contratto individuale di lavoro a cui esso accede». Una vicenda complessa su cui la Procura della Repubblica lavora già da tempo. Nei mesi scorsi la polizia giudiziaria si era recata a Palazzo Alemanni e nella sede del dipartimento Personale per acquisire l’intera documentazione sulla proroga dei due contratti. Lo stesso assessore Tallini aveva reso noto di aver ricevuto un avviso di garanzia. «Rispetto il lavoro dei magistrati – aveva detto – e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento in ordine alla mia condotta nella qualità di assessore al Personale sull’iter della pratica, convinto di aver sempre agito con correttezza e linearità nell’esclusivo interesse della Regione Calabria».

 

g.m.

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