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OPERAZIONE “MEDITERRANEO” | Se la fiction diventa realtà

Potrebbe essersi immedesimato troppo nella parte del cattivo che in più di una fiction gli è toccato recitare l’attore Stefano Sammarco, colpito oggi da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito …

Pubblicato il: 24/06/2014 – 11:19
OPERAZIONE “MEDITERRANEO” | Se la fiction diventa realtà

Potrebbe essersi immedesimato troppo nella parte del cattivo che in più di una fiction gli è toccato recitare l’attore Stefano Sammarco, colpito oggi da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Mediterraneo, l’indagine coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha messo in luce  affari e traffici delle nuove leve della cosca Molè.
Per il pm Roberto Di Palma che ha coordinato l’indagine, il noto attore non era un personaggio marginale nella rete di spaccio che il clan di Gioia Tauro aveva impiantato tra Roma e provincia. Al contrario, era lui che «avvalendosi della copertura della sua professione di attore» insieme a un complice  gestiva e coordinava personalmente le attività di spaccio della droga a Civitavecchia, ma soprattutto – sottolinea il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – costituiva il «trait d’union tra i Molè ed il fratello Sammarco Manolo, a sua volta gestore, unitamente ai familiari, d’una significativa rete di spaccio nell’ambito della borgata romana del “Quarticciolo”, oltre che d’un autonomo canale di approvvigionamento di matrice albanese». Sammarco era già stato arrestato per droga nel 2012 e tra i tanti ruoli nel piccolo e grande schermo era stato tra i protagonisti del film “Cinque”, dove ha interpretato la parte di Gianni, un rapinatore.
Per gli  inquirenti, Sammarco non era uno sprovveduto, ma era perfettamente consapevole del calibro criminale dei Molè e dei loro uomini su Roma, come Vincenzo Ritrovato. Con loro, ricorda il gip Domenico Santoro «non esitava a manifestare la piena disponibilità di armi, ed a pianificare una serie  di rapine in danno di spacciatori finalizzato al recupero di liquidi che sarebbero stati passati a Molè Antonio cl.’ 89, non appena scarcerato». I carabinieri della Stazione di Civitavecchia  lo hanno arrestato in flagranza nel marzo 2012, all’esito di una perquisizione in auto durante la quale hanno rinvenuto e 740 grammi di hashish nonché 900 euro in contanti. Ma non era la scena di un film.
 

a.c.

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