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Lanzetta boccia la Regione

Ci sono due date cerchiate in rosso nell’agenda del ministro Maria Carmela Lanzetta: 9 luglio e 8 agosto. Rappresentano nel primo caso il termine ultimo entro cui il governo può impugnare, in caso …

Pubblicato il: 25/06/2014 – 13:58
Lanzetta boccia la Regione

Ci sono due date cerchiate in rosso nell’agenda del ministro Maria Carmela Lanzetta: 9 luglio e 8 agosto. Rappresentano nel primo caso il termine ultimo entro cui il governo può impugnare, in caso di mancato recepimento delle osservazioni formulate, la modifica statutaria che reintroduce la figura del “consigliere-supplente” e, nel secondo caso, la deadline per impugnare davanti alla Corte costituzionale la nuova legge elettorale. Rispondendo durante il question time a un’interrogazione presentata dal deputato di Fratelli d’Italia Michele Taglialatela, il ministro per gli Affari regionali ha spiegato di aver segnalato al presidente facente funzioni della giunta Antonella Stasi «tale criticità, al fine di consentire un autonomo e tempestivo ripensamento delle scelte operate a tutto vantaggio della legittimità e certezza dei prossimi adempimenti che dovranno essere affrontati». Riguardo «alla modifica statutaria sono già stati acquisiti i pareri del ministero dell’Interno e del dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio dei ministri che hanno evidenziato profili di illegittimità costituzionale sull’introduzione della figura del consigliere supplente», ha aggiunto il ministro. Lanzetta ha poi ribadito le sue perplessità sulle nuove regole del voto approvate a maggioranza dal consiglio regionale calabrese: «La legge appare illegittima per le soglie di sbarramento che introduce perché non ammette al riparto dei seggi del consiglio regionale le liste che, non facenti parte di una coalizione di liste, non abbiano ottenuto nell’intera Regione almeno il 15 per cento dei voti validi». L’esponente di FdI si è detto parzialmente soddisfatto dalla risposta fornita dal ministro: «Le elezioni in Calabria ci saranno nell’autunno prossimo e anche se la nuova legge fosse impugnata in sede del Consiglio dei ministri questo non fermerebbe l’iter del voto configurando il rischio di svolgere le consultazioni sulla base di una normativa pesantemente a rischio di incostituzionalità. Ci conforta – ha concluso Taglialatela – che il governo, con il ministro Lanzetta, abbia attivato tutte azioni istituzionali affinché il consiglio regionale vari una nuova legge. Ci auguriamo comunque che il governo voglia, nell’ambito delle riforme, lavorare per rendere i sistemi elettorali meno difformi possibile gli uni dagli altri».

an. ri.

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