MILANO «Ci attendevamo una sentenza diversa: attendiamo di leggere le motivazioni e poi faremo ricorso in Cassazione». Lo ha spiegato l’avvocato Roberto Rallo, legale del presunto boss Pino Neri, dopo che la Corte
d’assise d’appello di Milano ha confermato la condanna a 18 anni di reclusione per il suo assistito nel processo con rito ordinario nato dall’operazione “Infinito” nel luglio 2010 contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Valuteranno la strada del ricorso in Cassazione anche i legali degli altri imputati, tra cui l’ex dirigente della Asl di Pavia Carlo Chiriaco. Nei suoi confronti il collegio giudicante – che depositerà le motivazioni della sentenza entro i prossimi 90 giorni – non ha applicato la modifica introdotta all’articolo 416 ter del codice penale sul cosiddetto “voto di scambio”, che avrebbe consentito un ulteriore sconto della pena, confermando la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa chiesta dal sostituto pg Laura Barbaini. «Si tratta di una sentenza che non tiene conto delle novità legislative – ha spiegato il legale di Chiriaco, l’avvocato Oliviero Mazza – e soprattutto è
infondata nel merito». Soddisfatti, invece, gli avvocati delle parti civili che hanno ottenuto una conferma dei risarcimenti. «Questa sentenza – ha spiegato l’avvocato Gianpiero Fagnani, che rappresenta il Comune di Seregno e la Provincia di Monza-Brianza – dimostra ancora una volta che le infiltrazioni della ‘ndrangheta hanno provocato un danno rilevante per l’economia del nostro territorio». La Corte giudicante ha revocato invece il risarcimento di 300mila euro riconosciuto in primo grado alla Regione Calabria, che si era costituita parte civile. Ridotti, inoltre, da 300mila euro a 250mila euro, i risarcimenti per il ministero della Difesa e la Commissione antiracket e antiusura.(0050)
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