Ultimo aggiornamento alle 6:56
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Se una lettera vale più di una laurea

Di questi tempi è grasso che cola: 500 euro al mese per un anno destinati a 500 giovani per l’inserimento e reinserimento lavorativo di soggetti disoccupati e inoccupati. I soggetti pubblici e priv…

Pubblicato il: 29/06/2014 – 7:32
Se una lettera vale più di una laurea

Di questi tempi è grasso che cola: 500 euro al mese per un anno destinati a 500 giovani per l’inserimento e reinserimento lavorativo di soggetti disoccupati e inoccupati. I soggetti pubblici e privati che possono ospitare i tirocini – “Work training” è il nome del progetto pilota – possono essere: pubblica amministrazione, imprese, enti pubblici, studi professionali, fondazioni e associazioni, anche senza dipendenti, con sede operativa nella provincia di Reggio Calabria. Insomma, un’iniziativa meritoria quella messa in piedi da Azienda Calabria Lavoro, la società in house della Regione che ha tra i suoi fini proprio quello di favorire l’accesso al mondo del lavoro.
Tutto nella norma, compresa la grandissima partecipazione – e non poteva essere altrimenti, considerata la fame di lavoro che c’è a queste latitudini – alla presentazione del progetto avvenuta nei giorni scorsi in una delle sale di Palazzo Campanella.
Peccato solo per quell’anomalia contenuta all’articolo 9 del bando di partecipazione. Per poter sperare di entrare nel progetto è necessaria la presentazione di alcuni documenti e tra questi il curriculum vitae dettagliato, al quale, però, non viene riconosciuto alcun punteggio ai fini di una graduatoria, mentre a una generica lettera motivazionale, vengono riconosciuti fino ad un massimo di 15 punti. Così, senza troppe spiegazioni. Se ciò non è abbastanza si potrebbe aggiungere che per il titolo di studio acquisito vengono assegnati al massimo soltanto 5 punti.
Dunque, qualcosa non torna, ovvero in questo modo tutto è affidato alla discrezionalità della commissione che sarà nominata dal commissario di Azienda Calabria Lavoro. Messa in questo modo, qualche interrogativo sorge: chi ha la presunzione di valutare una lettera che potrebbe anche essere stata scaricata dalle migliaia di lettere trovate su internet ed adattate al caso? Oppure una lettera che potrebbe essere stata scritta da persona diversa da quella che ha presentato la richiesta? E quali sono oggettivamente i parametri con cui si valuta una lettera motivazionale? Chi li ha stabiliti? E in base a quali studi specifici?
Qualcuno tra gli aspiranti tirocinanti è già allarmato. E anche la politica si mobilita, con il Mir-Forza Italia di Reggio che invoca l’intervento del presidente della commissione regionale di Vigilanza Aurelio Chizzoniti.

 

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x