RENDE In questo periodo all’Università della Calabria si sta svolgendo il corso di specializzazione sul sostegno per tutti i docenti che, già abilitati, vogliono conseguire il titolo per diventare docente di sostegno.
Il tirocinio formativo coinvolge tutti i gradi della scuola: il calendario dei corsi è stato pubblicato il 21 marzo. Da questa data, sul sito istituzionale dell’ateneo è presente l’avviso che informa che l’inizio delle attività di laboratorio è previsto per il mese di luglio, con la specifica del programma dettagliato e di alcune variazioni di orario che sono occorse.
Il problema, che è stato sollevato da alcuni insegnanti, riguarda i riferimenti normativi sulla scelta dei docenti di questo corso. La norma di riferimento – utilizzata anche in altre università che organizzano corsi analoghi – dispone che «i laboratori sono affidati a docenti in possesso della specializzazione per le attività di sostegno con almeno cinque anni di insegnamento su posto di sostegno, preferibilmente per il grado di scuola per il quale è attivato il laboratorio». Il decreto ministeriale prevede comunque che questi corsi possano essere tenuti anche da «soggetti con provate e documentate esperienze nell’ambito dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità».
Vediamo cosa è successo all’Unical. Il 23 giugno, circa tre mesi dopo la comparsa del programma dei corsi, l’ateneo ha pubblicato il bando relativo alla selezione dei docenti che dovranno tenere i laboratori. Lo ha fatto «considerata la necessità di garantire, con la massima urgenza, la copertura degli insegnamenti nell’ambito dei corsi di formazione». A questo punto l’urgenza è reale: i corsi partono tra qualche giorno, dunque il bando fissava a mezzogiorno del 26 giugno scorso il termine per la presentazione delle domande. Tempi strettissimi (neppure tre giorni interi), anche se dal 21 marzo era noto che i corsi sarebbero dovuti partire a luglio. Cose che capitano.
Capita, poi, che tra i requisiti richiesti per partecipare alla selezione ci sia il «possesso di adeguati requisiti scientifici e professionali negli ambiti degli insegnamenti desumibili dal curriculum vitae». Un po’ più generico, rispetto alla previsione dei cinque anni di insegnamento sul posto di sostegno. Anzi, è previsto un «servizio prestato di almeno sei mesi nella scuola con incarico su posto di sostegno», parecchi in meno dei soliti 5 anni del decreto di riferimento. E qui sta il punto: il dubbio degli insegnanti è che l’università preferisca assegnare i compiti a chi ha tenuto corsi universitari e non ai docenti che hanno una maggiore esperienza sul campo. Meglio professori, ricercatori e contrattisti dei docenti di sostegno della scuola? È solo un dubbio, certo, che si potrà sciogliere davanti alla graduatoria di prossima pubblicazione.
p. p. p.
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