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Naccari e Maiolo: «Grillo è alleato della Lega»

LAMEZIA TERME «Dobbiamo prendere atto che Beppe Grillo strizza, ancora una volta, l’occhio alla Lega: dall’ipotetica dissoluzione di uno Stato opprimente governato da truffatori che invita solo all…

Pubblicato il: 02/07/2014 – 17:56
Naccari e Maiolo: «Grillo è alleato della Lega»

LAMEZIA TERME «Dobbiamo prendere atto che Beppe Grillo strizza, ancora una volta, l’occhio alla Lega: dall’ipotetica dissoluzione di uno Stato opprimente governato da truffatori che invita solo alla fuga aziende e lavoratori di qualche mese fa siamo passati all’invocazione di uno stop ai Fondi Ue verso le regioni meridionali». È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Maiolo. Che aggiungono: «In Calabria, dice il leader del Movimento 5 Stelle, i finanziamenti vanno in mano alla ‘ndrangheta, così come in Campania e Sicilia alla camorra e alla mafia. Non si dovrebbero commentare boutade e mistificazioni, tuttavia non si può non notare. Come il rimedio al problema criminalità e cattura dei regolatori non sarebbe, secondo Grillo, quello di aumentare trasparenza e contrasto ma di azzerare gli investimenti. È persino superfluo ricordare come ben oltre il 50% degli investimenti nel Mezzogiorno sia realizzato proprio con i fondi europei. Tutta una serie di interventi oggettivamente necessari in Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno, dal finanziamento della banda larga, agli investimenti ambientali e idrici, dalla scuola ai servizi sociali, dalle politiche urbane a quelle per l’innovazione e la ricerca, debbano essere bloccate». 

«Verrebbe da dire – continuano i due esponenti del Pd – che le affermazioni di Grillo ricordano il noto film di Totò dove si condono eva una banda musicale proprio con una banda… criminale. Verrebbe da dire che non siamo in un film comico!

Sarebbe forse troppo a questo punto informare Grillo che l’Italia e’ solo al settimo posto nella classifica redatta dalla Commissione europea per irregolarità nell’utilizzo dei fondi mentre per irregolarità fraudolente viene dopo Romania, Repubblica Ceca, Polonia, Germania! Ci sono poi, se vogliamo affrontare il problema con equilibrio e senso di responsabilità, delle difficoltà oggettive, non è possibile negarlo: i ritardi nella spesa, la pluralità e dispersività di obiettivi, la lentezza della macchina burocratica». 
«A tutto ciò si deve contrapporre – concludono Naccari Carlizzi e Maiolo – un nuovo modello di programmazione e gestione dei  fondi dell’Unione europea: un modello che parta dal confronto tecnico fra tutte le amministrazioni, in particolare fra le regioni del Mezzogiorno, ma anche tra i soggetti attuatori come le amministrazioni comunali e le rappresentanze legittime degli interessi economici e sociali. Una nuova governance della programmazione su cui sarebbe responsabile aprire un dibattito e poi decidere. Speriamo di poterci confrontare con interlocutori interessati a costruire e non a gridare. Infatti, programmare con puntualità è l’unico modo per lasciare meno spazio possibile anche alla zona grigia del malaffare, che pur esiste ma non si combatte  con la propaganda disillusa e scettica». (0030)

 

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