COSENZA Nel Cosentino conviene più che nel resto del Paese evadere le tasse. O almeno contestare i balzelli che arrivano dall’Agenzia delle entrate. È quanto emerge dai dati del ministero delle Finanze, ripreso del sito repubblica.it, che collocano la provincia bruzia al vertice della classifica delle aree italiane dove il contenzioso tributario dura di più. Dalle stime dei tecnici del ministero, per risolvere una causa con il Fisco occorrono in media 4.994 giorni. Dunque un cittadino del Cosentino, a cui verrebbe contestato un tributo non versato, ha la certezza che per essere risolto il suo caso – e dunque eventualmente pagare il dovuto – dovrà attendere oltre tredici anni. Un tempo siderale che poterebbe il contribuente ad evadere con maggiore scioltezza. Con la possibilità di vincere anche il ricorso. Stando alle statistiche del ministero, i processi tributari chiusi nel 2013 in tutte le commissioni provinciali sparse in Calabria a favore dei contribuenti sono stati pari al 39 per cento, contro il 5,85 per cento in cui ha vinto lo Stato. La restante parte dei procedimenti si sono conclusi con sentenze intermedie. Aspetti che favoriscono anche la litigiosità. E infatti, sono sempre Cosenza e provincia (dove vivono 773mila persone) a detenere il record di ricorsi: nel 2013 5.685 nuovi procedimenti d’opposizione contro i 10mila di Milano (3,8 milioni di cittadini), i 1.800 di Bologna e i 231 di Sondrio. Così, nonostante la forte mole di lavoro presente nel tribunale tributario cosentino – che nel 2013 ha definito 11.267 processi, 100 volte quelli smaltiti da Oristano – la strada dell’evasore nel Cosentino, secondo quanto riportato da repubblica.it, sembra più in discesa che nel resto del Paese. (0090)
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