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Roma storce il muso per la "melina" di Talarico

A Roma storcono il muso. E non potrebbero fare altrimenti. Al punto che nei ministeri degli Affari regionali e dell’Interno circola una comunicazione riservata sulle “manovre diversive” in atto nel…

Pubblicato il: 07/07/2014 – 16:50
Roma storce il muso per la "melina" di Talarico

A Roma storcono il muso. E non potrebbero fare altrimenti. Al punto che nei ministeri degli Affari regionali e dell’Interno circola una comunicazione riservata sulle “manovre diversive” in atto nelle stanze del consiglio regionale. È la conferma di una sensazione che è andata crescendo nelle ultime settimane. Palazzo Campanella continua a riunirsi, programmare, pianificare come se nulla fosse. Come se Scopelliti fosse ancora al suo posto (e, d’altra parte, l’ex governatore ha continuato a firmare decreti nel campo della sanità nonostante fosse decaduto) e l’assemblea avesse a disposizione ancora molto tempo per legiferare. La preoccupazione nei Palazzi romani è tanta: si teme che il presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico, abbia messo in moto le macchine per arrivare al voto addirittura nel mese di maggio del 2015 (e non in autunno, come vorrebbe la legge e imporrebbe il buon senso). Così, nelle stanze degli Affari regionali si sono accesi i riflettori sul caso Calabria. E pure in quelle dell’Interno, anche se il ministro Angelino Alfano – gli capita spesso quando si occupa di questioni calabresi – nicchia, prende tempo. Che sia in arrivo un altro “richiamo” istituzionale, sul modello di quello recapitato al dipartimento Tutela della Salute per stoppare le firme di Scopelliti? Non è impossibile, e sarebbe l’ennesimo strappo istituzionale.
Chi, invece, pensa di passare alle vie di fatto, è il vertice nazionale del Pd. L’idea, davanti alla situazione di stallo, sarebbe quella di chiedere un passo in avanti (o indietro, a seconda delle interpretazioni) ai propri consiglieri regionali. Dimissioni, insomma, per convincere Talarico&Co. a darsi una mossa e chiudere una legislatura che dovrebbe già essere in archivio. (0020)

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