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Firme false alle elezioni, chiesto il rinvio a giudizio

CATANZARO Il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni ha chiesto il rinvio a giudizio per le persone coinvolte nel caso delle presunte firme false inserite nella dichiarazione di presentazione del…

Pubblicato il: 08/07/2014 – 13:49
Firme false alle elezioni, chiesto il rinvio a giudizio

CATANZARO Il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni ha chiesto il rinvio a giudizio per le persone coinvolte nel caso delle presunte firme false inserite nella dichiarazione di presentazione della lista “Per Catanzaro” nelle elezioni comunali del 2012 del capoluogo calabrese. Tredici le persone che devono rispondere a vario titolo delle accuse di violazioni delle leggi speciali in materia elettorale e favoreggiamento personale.
Secondo la ricostruzione del pm Dominijanni, contenuta nell’avviso di conclusione delle indagini, l’ex assessore comunale Massimo Lomonaco, la segretaria del movimento “Per Catanzaro” Barbara Veraldi, entrambi ritenuti «istigatori» e il dipendente comunale dell’ufficio Anagrafe Onofrio Dominiaci avrebbero «falsamente attestato che le firme relative alla dichiarazione di presentazione della lista “Per Catanzaro” dei candidati al consiglio comunale per l’elezione del sindaco erano state apposte in sua presenza previa identificazione dell’identità dei dichiaranti». Coinvolto anche l’ex vicepresidente del consiglio provinciale Maurizio Vento che come pubblico ufficiale avrebbe falsamente attestato che due firme «erano state apposte in sua presenza previa identificazione dei dichiaranti».
Infine, nove persone devono rispondere dell’accusa di favoreggiamento personale: Michele Leone, Angelica Mauro, Tommaso Caruso, Immacolata Dolce, Giovanni Dolce, Elena Leone, Emanuela Carioti, Giulia Montesano, Filippo Lacanna. I nove, secondo l’ipotesi accusatoria, «sentiti quali persone informate sui fatti dalla Digos della questura di Catanzaro dichiaravano falsamente di aver sottoscritto gli elenchi di presentazione dei candidati della lista denominata “Per Catanzaro” presso il Comune di Catanzaro alla presenza di Dominiaci, pubblico ufficiale che procedeva alla loro identificazione». Novanta le firme su cui si è concentrata l’attenzione degli inquirenti, dopo una sfilza di interrogatori in cui decine di cittadini hanno disconosciuto la firma riportata nei documenti presentati a supporto della presentazione della lista.
Ora gli atti dell’inchiesta sono stati trasmessi all’ufficio del gip del Tribunale di Catanzaro e si attende la fissazione dell’udienza preliminare. Così come era già accaduto nell’avviso di conclusione delle indagini non compare il nome dell’assessore regionale Domenico Tallini la cui posizione è stata stralciata in fase di indagini. L’11 febbraio scorso, infatti, Tallini, accompagnato dall’avvocato Enzo Ioppoli, era stato sentito dal sostituto procuratore Gerardo Dominijanni. Durante l`interrogatorio ha riferito che in occasione delle elezioni comunali apparteneva al Pdl e, di conseguenza, non avrebbe avuto nessun interesse nei confronti della lista “Per Catanzaro”.
Proprio dal fascicolo sulle presunte firme false ha avuto origine l’inchiesta “Catanzaropoli” con ipotesi di reato che vanno dalla corruzione alla concussione, dall’abuso d’ufficio al peculato. Uno scandalo giudiziario che ha portato il primo cittadino, Sergio Abramo (anche lui indagato) ad azzerare la giunta comunale per affidarsi a un esecutivo “tecnico”.

 

g.m.

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