COSENZA Si aprirà domani alle ore 18, a Palazzo Arnone, la mostra della collezione Umberto Boccioni, voluta dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e curata dal soprintendente Fabio De Chirico. Nel giorno inaugurale, saranno presenti anche Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria; Luciano Garella, soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici delle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone; Nella Mari, storico dell’arte soprintendenza Bsae della Calabria; Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza.
Durante la cerimonia inaugurale, sarà presentata anche una copia della scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”, donata da Roberto Bilotti alla Galleria nazionale di Cosenza. Le opere del grande artista di origini reggine, che saranno esposte a Palazzo Arnone, vanno dalla prima fase fino a quella della maturità futurista. «La collezione grafica di Umberto Boccioni – si legge in una nota – si compone di un nutrito gruppo di disegni e di incisioni e documenta l’intera evoluzione artistica di Boccioni, dalla fase prefuturista alla maturità. Del maestro calabrese, esponente di rilievo del Futurismo e dell’arte italiana del primo Novecento, si possono ammirare disegni eseguiti a matita, penna, china, pastelli colorati, acquerelli, nonché incisioni ad acquaforte e a punta secca».
Le opere sono state acquisite al patrimonio dello Stato e destinate alla Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996 e provengono dalla galleria privata di Lydia Winston Malbin. «Tra i pezzi più interessanti – spiega la nota stampa – “Gisella”, puntasecca del 1907; l’acquaforte “La madre con l’uncinetto”; gli studi per “Contadini al lavoro” e “Campagna lombarda”; i disegni preparatori per il dipinto “La risata” nonché il pastello su cartoncino raffigurante “Gisella” della collezione d’arte di Banca Carime e in comodato d’uso presso la Galleria nazionale di Cosenza».
IL MAESTRO CALABRESE DEL FUTURISMO
Umberto Boccioni, oltre a sottoscrivere il Manifesto Futurista di Marinetti, fu parte integrante della direzione stessa del movimento. Infatti, proprio da lui sono partite le linee guida della scultura e della pittura futurista (su quest’ultima, ha condiviso l’incarico teorico con Balla, Carrà, Russolo e Severini).
Le nuove scoperte tecnologiche di inizio ‘900 influenzarono in modo determinante l’arte e la cultura in generale. Simbolo dell’opera del Boccioni, è infatti la scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”, icona di patria scelta a rappresentare l’Italia anche sui 20 centesimi di euro. Qui Boccioni, nell’intento di fissare i postulati del Futurismo (dinamismo e velocità), rappresenta la sua visione del movimento come un continuum, prendendo le distanze dalla discontinuità analitica di Duchamp, concezione fortemente accentuata nel suo celebre “Nudo che scende le scale”.
Dalle lezioni milanesi di Balla, fino alla formazione futurista passa pochissimo tempo. L’apprendimento della tecnica divisionista apre le porte a Boccioni verso una nuova concezione dell’arte e, quando conosce Marinetti nel gennaio del 1910, gli si presenta l’opportunità di sperimentare un nuovo tipo di pittura. Di conseguenza alla redazione e firma del Manifesto del Futurismo, Boccioni sperimenta un nuovo stile basato sul divisionismo (La città che sale) tanto da ispirare il successivo Manifesto tecnico della pittura futurista.
B. G.
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