La ‘ndrangheta si accomoda ai banchetti degli appalti. E predilige molto i lavori per la realizzazione dell’Alta velocità. Garantisce liquidità alle imprese in difficoltà e assicura sicurezza nei cantieri contro gli attacchi dei No Tav. A svelare i particolari del sistema è l’inchiesta “San Michele” della Dda torinese, che ha spiegato come le cosche calabresi oggi vengano invitate al grande tavolo degli appalti. È quello che è successo agli uomini del clan di Angelo Greco, esponente delle “famiglie” di San Mauro Marchesato, piccolo centro del Crotonese, che dal Sud hanno messo radici sotto la Mole. Negli atti dell’inchiesta “San Michele” emergono anche i legami con alcuni amministratori piemontesi. La cosca di San Mauro si sarebbe interessata anche della campagna elettorale di Grugliasco.
Le infiltrazioni nella Tav piemontese è solo l’ultimo caso, prima ancora c’erano stati l’Expo, la ricostruzione dell’Aquila, e i tentacoli dei clan sui cantieri della Salerno-Reggio Calabria. (0050)
(Gli articoli integrali sulla storia di copertina, dedicata alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori della Tav, a firma di Alessia Candido e Gaetano Mazzuca, sono pubblicati nel numero 159 del Corriere della Calabria, in edicola fino al 17 luglio)
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