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“Latte” e “pizza” per parlare di eroina. In manette quattro persone

SOVERIA MANNELLI Settembre 2012, gli uomini del nucleo operativo della Compagnia di Soveria Mannelli stanno eseguendo una serie di intercettazioni telefoniche in seguito all’attentato dinamitardo a…

Pubblicato il: 11/07/2014 – 15:13
“Latte” e “pizza” per parlare di eroina. In manette quattro persone

SOVERIA MANNELLI Settembre 2012, gli uomini del nucleo operativo della Compagnia di Soveria Mannelli stanno eseguendo una serie di intercettazioni telefoniche in seguito all’attentato dinamitardo avvenuto la notte dell’11 davanti all’abitazione di Domenico Mezzatesta. Quest’ultimo, 60 anni, è persona nota alle forze dell’ordine: attualmente è latitante, accusato, insieme al figlio Giovanni, imprenditore di 41 anni, del duplice omicidio di Giovanni Vescio, 36, e Francesco Iannazzo, 29, avvenuto a gennaio del 2013 all’interno di una bar di Decollatura, in pieno giorno. Nel corso dell’attività investigativa i carabinieri ascoltano conversazioni chiaramente riferite a una attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Il linguaggio è ambiguo, la droga viene definita “latte” (per indicare il metadone), “pizza” (la pronta disponibilità di eroina), o i “casciotti” e le “uova” da acquistare in riferimento alla singola dose di stupefacente. Per quasi un anno i militari hanno seguito i traffici aperti dalla pista delle intercettazioni fino a giungere, alle prime ore di questa mattina, all’arresto di quattro persone, poste in regime di domiciliari: Marcello Perri, 49 anni, di Decollatura, Salvatore Domenico Mingoia, 49 anni, di Decollatura, Danilo Torcasio, 29 anni, di Lamezia Terme e Antonio Godino 26enne di Decollatura. L’accusa nei loro confronti è di spaccio in concorso e continuato. L’operazione è stata denominata “Reventino Storm” poiché l’area teatro del traffico di droga comprende proprio il comprensorio montano del Reventino e in particolare i comuni di Decollatura, Soveria Mannelli e Lamezia Terme. A dicembre del 2012 Salvatore Mingoia viene fermato allo svincolo dell’autostrada A3 Firmo-Sibari. Grazie alle intercettazioni i carabinieri sanno che Mingoia aveva organizzato una serie di incontri a Napoli per rifornirsi di stupefacente. E infatti l’uomo viene trovato in possesso di sette grammi di grammi di eroina e pero lui scatta l’arresto in flagranza di reato. Particolarmente attivo nello spaccio di eroina e metadone risulta anche Marcello Perri. Quest’ultimo veniva spesso contattato dai propri clienti che lo pagavano in contanti o ricaricando la sua tessera bancomat e ritirando poi da lui la droga nascosta in pacchetti di sigarette debitamente strategicamente lasciati in luoghi particolari nei centri di Soveria e Decollatura. Per Danilo Torcasio l’area di spaccio dell’eroina era invece la città di Lamezia Terme. L’indagine dei carabinieri di Soveria Mannelli, guidati dal capitano Domenico De Biasio, ha permesso di tracciare un’ampia rete di spacciatori attivamente presenti sul territorio. E’ il caso di Antonio Godino, reo non solo della vendita di eroina ma anche della detenzione abusiva di una pistola smith&wesson per testare la quale la quale aveva organizzato un’esercitazione insieme ad altre persone in un luogo pubblico. L’operazione “Reventino Storm” ha inoltre portato a iscrivere nel registro degli indagati altre dieci persone. «Dalle intercettazioni – ha detto il procuratore di Lamezia Terme Domenico Prestinenzi, nel corso della conferenza stampa – emergono una serie di dichiarazioni auto ed etero accusatorie perché non c’è, tra gli indagati, la consapevolezza di essere ascoltati e quindi parlano liberamente». Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, il colonnello Ugo Cantoni, ha sottolineato come «la droga non è un circuito a se stante ma è sempre collegato ad altre fenomenologie criminali e la nostra attenzione è sempre alta». Il comandante Domenico De Biasio, infine, ha messo in evidenza come dalle indagini sia emerso che gli indagati «rappresentavano un punto di riferimento in tutto il territorio del Reventino».

a.t.

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