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Regionali, l'Udc ci prova ancora con Ncd

LAMEZIA TERME Di ritorno da Roma i Trematerra (padre e figlio) e Franco Talarico hanno portato in dono più dubbi che certezze. La Direzione nazionale dell’Udc non ha ancora sciolto il nod…

Pubblicato il: 11/07/2014 – 9:40
Regionali, l'Udc ci prova ancora con Ncd

LAMEZIA TERME Di ritorno da Roma i Trematerra (padre e figlio) e Franco Talarico hanno portato in dono più dubbi che certezze. La Direzione nazionale dell’Udc non ha ancora sciolto il nodo delle alleanze. Lo Scudocrociato calabrese (così come quello nazionale) non sa ancora immaginare il suo prossimo futuro. La riunione di ieri ha confermato che le ipotesi e i possibili accordi sono tutti sul tavolo, ma una convinzione univoca non c’è ancora. Di certo il dialogo più fitto continua a essere quello con Ncd, secondo uno schema già collaudato – con scarsi risultati, in realtà – alle ultime elezioni europee. La Direzione del partito ha così dato mandato al segretario Lorenzo Cesa di avviare le “consultazioni” per testare una volta per tutte i rapporti con il partito di Alfano. I risultati di questa ricognizione dovrebbero essere illustrati dallo stesso Cesa durante il prossimo consiglio nazionale, che dovrebbe essere celebrato entro la fine di luglio. Intanto,i centristi calabresi stanno alla finestra, anche se è chiaro che, stavolta, non potranno più verificarsi alleanze anomale, come quella che vedeva l’Udc schierata con il Pdl di Scopelliti in Calabria e all’opposizione di Berlusconi a livello nazionale. Questa volta l’impostazione sarà la stessa da Nord a Sud, senza eccezioni. Almeno, questa è l’indicazione arrivata da Roma, complice anche la circostanza che, oltre alla Calabria, anche l’Emilia Romagna andrà al voto in autunno. E vedere l’Udc cimentarsi in alleanze diverse da regione a regione non sarebbe un buon biglietto da visita per un partito già in grosse difficoltà e alle prese con una consistente emorragia elettorale. «La situazione è molto confusa e ho il sospetto che nemmeno a Roma sappiano bene che pesci pigliare», confessa uno dei principali rappresentanti calabresi. A complicare tutto è la composizione del governo Renzi, che tiene insieme partiti come Pd, Ncd e Udc. Ma la replica di questa fusione su scala regionale non sarebbe una via semplice da seguire. «L’alleanza del Pd con il Nuovo centrodestra in Calabria diventerebbe abbastanza difficile, a meno che nel partito di Alfano non avvenga una scissione». La soluzione più facile per Alfano e il coordinatore regionale Tonino Gentile resta allora l’abbraccio con l’Udc, che potrebbe essere favorito dall’unione dei rispettivi gruppi in Parlamento. Ma anche su quel versante, per il momento, tutto tace. E ai Trematerra e a Talarico non resta che aspettare.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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