COSENZA Gli scatti di Ivana Russo sbarcano in un altro continente: il titolo della mostra che la fotografa cosentina ha dedicato alla città di Berlino – e che ha già debuttato per il Festival Primavera dei Teatri a Castrovillari dal 28 maggio al 2 giugno scorsi – cambia a seconda dei luoghi dove verrà ospitata, nella sua tappa australiana sarà “Berlino e gli angeli sul Wollemi National Park, storia di un viaggio e di un trasloco” (“Berlin and the angels above the Wollemi National Park, story of a journey and move”).
«Le foto che ho realizzato lo scorso anno con la scuola di fotografia Cfs di Roma a Berlino – spiega l’artista –, diventano un pretesto per aprire uno spaccato sulla storia di una città, una storia unica, divenuta anche modello di come un’economia, una struttura sociale sia in grado di ri-costruirsi pur mantenendo la memoria di ciò che è stata. Berlino segna anche le avanguardie degli ultimi anni». La formazione culturale e artistica dei primi anni dell’università vede la Russo eleggere come figure di riferimento autori come Wim Wenders, il cui film cult “Il cielo sopra Berlino” costituì peraltro l’argomento della sua prima tesina. «Partendo da questo e aggiungendo altre icone come Heiner Müller e Marlene Dietrich rifletto sul passato di questa città, passando dallo splendore della Repubblica di Weimar alla costruzione del muro fino al crollo dello stesso con quello che ha determinato, che è ancora origine di discussioni e indagine da un punto di vista socio politico».
La mostra – selezionata all’interno dell’evento “My Cities, Your Identities | Australia”, festival internazionale di video arte, fotografia, installazione e performing art, in scena dal 18 al 24 luglio nella residenza per artisti BigCi – Bilpin international ground for Creative initiatives nel Wollemi National Park, Australia (regione del New South Wales,) – sarà affiancata da estratti di radiodocumentari reperiti tramite Rai Radio Tre e interviste fatte a docenti conoscitori della storia del muro.
Si tratta di un “attraversamento” nella Berlino di oggi in 80 scatti, e contemporaneamente un andare indietro (a tratti anche con l’immaginazione) nel tempo in una città dal fascino inconfondibile. Documenti audio e video, libri, oggetti, immagini e musica («che man mano ritrovavo durante il mio trasloco», racconta Ivana) diventano un’occasione per rendere omaggio o far rivivere figure che hanno formato l’immaginario artistico visivo della fotografa: la Dietrich, Rilke, Wenders, Müller, Weill fino a Lou Reed e a “Berlin” di Julian Schanbel (autore la cui figura poliedrica è stata approfondita dalla Russo nella sua tesi universitaria dedicata al rapporto tra cinema e pittura). Sono loro gli angeli, nel senso di guide, in questo breve viaggio. La mostra è in un certo senso empatica: «E anche voi stessi lo diventerete con il vostro sguardo, nell’attraversamento di una delle città che hanno cambiato il destino d’Europa», spiega l’artista cosentina.
Nell’allestimento di fine maggio pensato per le sale del Castello Aragonese di Castrovillari, gli spazi del vecchio carcere abbinati all’impatto delle foto e della storia che essi raccontano è stato notevole, come pure la performance con gli spettatori nel momento in cui è stato simbolicamente rotto un muro.
E così le suggestioni dell’Omero wendersiano che cerca Potsdamer Platz ma trova i resti di una piazza sventrata sono inframmezzate da immagini della costruzione del muro, da un’incursione nella stanza della struttura di Renzo Piano fino alla nuova Potsdamer Platz, ritratta in tre grandi stampe che la raccontano nella sua prorompente modernità. E ancora – in un gioco di rimandi spazio-temporali – la foto di una grande stazione in cui echeggiano i suoni e lo splendore della Germania nel periodo della repubblica di Weimar, una donna che omaggia la bellezza della Dietrich, la Lola dell’Angelo Azzurro che canta una delle canzoni del film, “Falling in love again”, le immancabili foto del muro, Checkpoint Charlye Alexander Platz (nella performance castrovillarese, in questa sezione sono stati inseriti materiali di radio documentari sul muro, una intervista alla docente di Storia moderna dell’Università della Calabria e della City University of New York, Martha Petrusewicz, ebrea polacca che ha vissuto anche l’esilio, e che ha insegnato per un periodo a Berlino) fino al crollo che ha dato vita alla Berlino di oggi, celebrata nella figura di una donna che dondola da un trapezio, omaggio a Solveigh Dommartin nel “Cielo sopra Berlino”.
DALLA MUSICA A ROSARNO PASSANDO PER COSENZA VECCHIA Ivana Russo, cosentina, ha studiato al Dams. Da anni si dedica professionalmente in Italia e in Europa alla produzione e documentazione fotografica alla produzione video e all’organizzazione di eventi culturali, collaborando con enti pubblici, istituti universitari, la Rai, società di produzioni televisive e video, centri d’arte e cultura, riviste on line. Con una formazione e una presenza anche nel campo del teatro, ha al suo attivo numerose personali e collettive di fotografia, video e video-installazioni in Italia e all’estero. Ha vinto premi per concorsi nazionali nelle arti visive e numerosi suoi video sono stati selezionati in importanti festival nazionali e internazionali. Tra i suoi lavori una video-conversazione, sull’allestimento la Storia e il Presente dell’artista Jannis Kounellis, acquisito al Base – Centro di documentazione del Museo MAXXI di Roma; un video-documentario con installazione fotografica, in un quartiere di Cosenza vecchia (“Santa Lucia: l’anima e la carne”) – entrambi finalisti in diversi festival. Si interessa anche di documentazione fotografica nell’ambito del reportage di viaggio come in Africa o Parigi, e in quello sociale e musicale. Nell’ambito musicale ha avuto collaborazioni con diversi artisti, come Canio Loguercio, Sud Sound System, Enza Pagliara, Taragnawa, con questi ultimi tre ha realizzato il video “Note Nere, Viaggio a sud della musica”, presentato in diversi festival e finalista nel “Premio internazionale del reportage e del documentario del Mediterraneo Rai”. In ambito teatrale ha realizzato il video documentario sul gruppo teatrale Motus, “Prime indagini sulla ribellione di Antigone”, e all’installazione fotografica “Antigone’s rebellion” tratta dallo spettacolo dei Motus. In ambito sociale ha realizzato il video “We will never forget this” sui fatti di Rosarno, con relativa installazione fotografica, pubblicato su diverse riviste di fotogiornalismo. Inoltre ha collaborato spesso realizzando dei video premiati in diversi festival con il Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”. È stata tra le dieci artiste donne selezionate per il progetto “Artiste da Sud”, e recentemente un suo scatto fotografico ha avuto la menzione speciale nel concorso “Vedere l’altro, vedere la shoah”. Il suo ultimo documentario “Cantieri Urban superstar “è stato in concorso al Bellaria film festival nella sezione casa rossa doc dedicata all’arte.
Il Festival australiano è l’ultima soddisfazione per Ivana Russo, un’importante vetrina internazionale, soprattutto per la presenza registrata nelle varie edizioni sia da un punto di vista di critica che di visitatori. Il progetto “Berlino e gli angeli” di Ivana Russo sarà poi presentato al Facefestival di Reggio Calabria, in programma ai primi di agosto. (0070)
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