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L'ex cancelliere si difende: «Mai violato la legge»

REGGIO CALABRIA «Non ho mai violato la legge, in trent’anni di servizio non ho mai commesso reati». È un’autodifesa breve ma appassionata quella che l’ex cancelliere giudiziario della Corte d’appel…

Pubblicato il: 18/07/2014 – 15:13
L'ex cancelliere si difende: «Mai violato la legge»

REGGIO CALABRIA «Non ho mai violato la legge, in trent’anni di servizio non ho mai commesso reati». È un’autodifesa breve ma appassionata quella che l’ex cancelliere giudiziario della Corte d’appello di Reggio Calabria Agatino Consolato Guglielmo fa di se stesso e della sua condotta professionale, dopo aver chiesto e ottenuto di rendere spontanee dichiarazioni al processo che lo vede imputato per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento.
Cugino dell’ex consigliere regionale Santi Zappalà – il politico che oggi attende un nuovo processo d’appello che ne ridetermini la pena dopo che la Cassazione ha bocciato l’aggravante mafiosa che appesantiva le accuse di corruzione elettorale per cui aveva rimediato due anni e otto di condanna – Guglielmo, stando a quanto ricostruito dalla Procura anche il cugino cancelliere avrebbe avuto un ruolo nell’affaire Zappalà. Non solo, si sarebbe interessato alla situazione giudiziaria del cugino, ma avrebbe anche messo in guardia i parenti, paventando loro la possibilità che fossero state disposte intercettazioni a loro carico. “Consigli” che sono costati al cancelliere un procedimento nell’ambito del quale oggi ha chiesto e ottenuto di prendere la parola.
«Dal 15 marzo 2011 – quando lo scandalo è esploso, chiarisce fin da subito il cancelliere – ho chiesto al mio ufficio un periodo di ferie. Dopo trentadue anni di servizio mi sono trovato in una situazione di imbarazzo, quindi sono andato in aspettativa fino al 28 maggio, quando poi ho aderito all’interpello e sono andato al tribunale di Palmi, dove oggi sono nella cancelleria del giudice di pace». Non ci sta il cancelliere a farsi travolgere nello scandalo che ha investito il più noto parente, arrestato nel dicembre 2010 perché sorpreso a parlare di voti a casa del boss Giuseppe Pelle, a Bovalino, e che la famiglia avrebbe fatto di tutto per per provare a tirar fuori dal carcere.
«Trent’anni fa – sottolinea quasi con orgoglio – sono entrato al Ministero della giustizia ed ero già avvocato. Non ho fatto mai nulla contro la legge», ribadisce il cancelliere che al Tribunale e alle parti tenta di dare una giustificazione plausibile a quelle telefonate, che hanno portato il pm Musarò a formulare pesantissime accuse contro di lui.
«Per quanto riguarda le telefonate con Cuzzocrea – l’ex il cancelliere del gip Roberto Carrelli Palombi, che per questo subirà anche un procedimento disciplinare (poi archiviato) – chiamavo solo per sapere la tempistica di quest’istanza, ma né a lui né a nessuno ho mai chiesto nulla di più», afferma Guglielmo, che conclude: «Non ho mai fatto nulla, non ho mai violato la legge». Un’affermazione che all’esito dell’ancora lunga istruttoria starà al collegio valutare.

 

a. c.

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