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Canile di Pellaro, i volontari chiedono l'affidamento

REGGIO CALABRIA «A Reggio esiste un problema, una struttura che potrebbe aiutare a risolverlo e un gruppo di persone che ha dimostrato di essere in grado di farlo. Questo non vuole essere un ultima…

Pubblicato il: 20/07/2014 – 14:55
Canile di Pellaro, i volontari chiedono l'affidamento

REGGIO CALABRIA «A Reggio esiste un problema, una struttura che potrebbe aiutare a risolverlo e un gruppo di persone che ha dimostrato di essere in grado di farlo. Questo non vuole essere un ultimatum o una sfida, ma una proposta di intervento concreto che permetta a noi di farci aiutare e ai commissari che ci amministrano di aiutare la città». È un ragionamento logico, quasi elementare quello che sottende alla richiesta – specifica, precisa – che i volontari dell’associazione “Dacci una zampa” rivolgono alla terna commissariale: «Emanate un’ordinanza contingibile e urgente per l’immediata apertura del canile municipale di Mortara di Pellaro e affidateci provvisoriamente la struttura in attesa della definitiva definizione della questione».
Forti dei risultati raggiunti in meno di due settimane di occupazione della struttura di proprietà comunale, conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008 ma mai entrata in funzione, gli attivisti chiedono all’amministrazione comunale «che riconosca il diritto all’esistenza di una realtà che sta dando risposte concrete a un problema concreto». Oltre 60 cani recuperati in meno di due settimane, 12 già affidati in adozione fra Reggio e provincia, altri due in partenza per la Liguria, più sei che a breve, non appena ci saranno i fondi per finanziare il viaggio, andranno a Brescia, una struttura rimessa rapidamente in condizioni di funzionare, eserciti di nuovi volontari: i numeri parlano chiaramente di un successo per i volontari reggini che lunedì scorso hanno deciso di occupare il canile di Mortara per rispondere all’emergenziale situazione dei randagi in città, dove non esiste alcuna struttura funzionante – né rifugi, né canili sanitari – ma soprattutto – si legge nell’istanza depositata e protocollata dai legali dell’associazione a palazzo San Giorgio – la volontà politica di applicare «l’apposita normativa emanata dalla Regione Calabria, che consentirebbe di arginare il fenomeno del randagismo».
Eppure, ricorda “Dacci una zampa”, stando alla normativa vigente, i cani sono di proprietà del Comune di Reggio, e al pari di ogni privato cittadino «l’omissione nella vigilanza, cura e custodia degli stessi configurano un reato previsto e punito dai codici” anche per l’Amministrazione comunale configurano un reato punibile in termini di legge, sia dal punto di vista penale che dal punto di vista amministrativo». Ma questo potrebbe non essere l’unico guaio per gli inquilini – presenti e passati – di Palazzo San Giorgio. «Piuttosto che aprire e mettere in funzione il canile di Mortara, pronto da otto anni e colpevolmente abbandonato, le amministrazioni hanno preferito stipulare costose convenzioni con canili privati, gravando ulteriormente sulle provate casse comunali, oggi soggette – anche per miopi scelte di questo genere – a un pesantissimo piano di rientro», dicono i volontari che specificano un’ulteriore paradossale situazione: anche se i cani in difficoltà venissero recuperati, non ci sarebbe alcuna possibilità di collocarli. «Giusto un mese fa – si spiega infatti nell’istanza – è scaduto l’ultimo bando pubblicato dalla Suap tramite cui la stessa amministrazione comunale, stanziava ben 660mila euro per la gestione biennale dei cani accalappiati all’interno del Comune di Reggio. La gara è andata deserta, ma al contempo il Comune continua a pagare delle ingenti somme di denaro pubblico a una struttura nel Comune di Taurianova, oggetto di interdittiva antimafia e che pertanto non potrebbe stipulare alcuna convenzione con enti pubblici».
Una situazione quanto meno imbarazzante per i commissari chiamati ad amministrare la città dopo lo scioglimento per contiguità mafiose voluto dall’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e potrebbe indurre la terna a venire incontro alle richieste dell’associazione. Del resto, da quasi un decennio “Dacci una zampa” si occupa del recupero e dell’avviamento all’adozione dei cani recuperati sul territorio, la sua autorità, conquistata sul campo e con anni di lavoro, è unanimemente riconosciuta, tanto da divenire oggetto di innumerevoli segnalazioni tanto da parte dei cittadini, come di vigili urbani, polizia, carabinieri, Asp. Animali cui i volontari da sempre provvedono potendo contare solo sulle proprie forze e sui fondi faticosamente raccolti grazie alle donazioni o iniziative di autofinanziamento. «Ma oggi che il problema a Reggio è diventato emergenza, abbiamo bisogno che le istituzioni ci mettano in condizioni di intervenire e che ci permettano di fare quello che abbiamo dimostrato di saper fare. In 13 giorni, “Dacci una zampa” ha recuperato, assistito, curato quasi 60 cani e 12 di loro sono già stati adottati. Sono numeri che ci riempiono d’orgoglio e che abbiamo potuto raggiungere grazie allo straordinario slancio della popolazione reggina, che mai ci ha lasciati soli. Adesso auspichiamo che anche le istituzioni facciano la propria parte».

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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