VIBO VALENTIA Dopo un periodo di tregua si torna a sparare nelle Preserre vibonesi. Stanotte, lungo la strada che da Sorianello porta a Soriano, il 20enne Valerio Loielo è stato ferito in un agguato a colpi di fucile mentre viaggiava a bordo di una fiat 500 assieme alla madre e alla sorella.
Il giovane, che è stato colpito di striscio alla spalla da un proiettile ed ora è ricoverato all’ospedale di Vibo Valentia con prognosi di 10 giorni, è figlio di Pino Loielo, boss dell’omonima cosca ucciso in un agguato nel 2002 insieme al fratello Vincenzo, e fratello di Rinaldo, 24enne arrestato nell’ottobre 2013 perché trovato in possesso di un potente ordigno che, secondo gli inquirenti, gli sarebbe stato fornito dal boss Pantaleone “Scarpuni” Mancuso.
Le indagini sull’episodio, condotte dai carabinieri della compagnia di Serra San Bruno e della stazione di Soriano, passeranno a breve alla Dda di Catanzaro. Il timore degli inquirenti, infatti, è che con l’agguato di stanotte si possa riaccendere la faida sanguinosa che ormai da anni contrappone i Loielo agli Emanuele. Il padre di Valerio era cugino di Vincenzo Loielo, scarcerato nei giorni scorsi dopo essere stato assolto in appello a Catanzaro nel processo “Luce nei boschi” sia per il reato di estorsione che per il duplice omicidio di Rocco Maiolo e Raffaele Fatiga, scomparsi da Acquaro agli inizi degli anni ’90 e mai ritrovati.
s.pel.
x
x