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Fincalabra, interrogazione al ministro Lanzetta

Il caso Fincalabra arriva sulla scrivania del ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. Il deputato del Pd Ferdinando Aiello ha, infatti, presentato un’interrogazione sulle ultime …

Pubblicato il: 22/07/2014 – 15:03
Fincalabra, interrogazione al ministro Lanzetta

Il caso Fincalabra arriva sulla scrivania del ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. Il deputato del Pd Ferdinando Aiello ha, infatti, presentato un’interrogazione sulle ultime vicende che hanno riguardato la finanziaria regionale e in particolare sulla discussa nomina a presidente della partecipata di  Luca Mannarino, tesoriere in Calabria di Forza Italia. «Lo stesso – ricorda Aiello – era stato escluso per mancanza di requisiti, dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale, per come risulta dalla delibera 39 del 28 maggio 2014 e stranamente è stato poi riammesso dallo stesso ufficio di presidenza con delibera della quale non si conosce il numero in quanto non ancora pubblicata sul bollettino regionale». Il deputato chiede, quindi, al ministro di accertare «se è vero che la nomina del presidente di Fincalabra viola il regolamento regionale numero 5 del 16 maggio 2013 avente ad oggetto le procedure ed i criteri per le nomine e le designazioni di competenza del presidente e della giunta regionale, nelle società a partecipazione regionale». Inoltre, secondo l’esponente del Pd, va verificato se «la domanda di Luca Mannarino andava dichiarata inammissibile e se è vero che lo stesso non possiede i requisiti per la nomina previsti dall’articolo 11, comma 1, della legge regionale 24 del 16 maggio 2013». Ma non solo, il deputato Aiello punta l’attenzione anche sul resto del cda di Fincalabra. «Tutti i consiglieri di Fincalabra – scrive Aiello – cessavano il loro mandato in coincidenza con la data dell’assemblea (13 aprile 2014) convocata per l’approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. Stranamente Domenico Lecce, presidente del Collegio sindacale di Fincalabra, a giugno 2014 comunica la decadenza solo al presidente e al vicepresidente di Fincalabra mentre invita gli altri due consiglieri (Turano e Martino) ad adoperarsi nelle more che il socio integri il consiglio di amministrazione e ciò in spregio: a quanto riportato nel certificato camerale di Fincalabra che indica al 31 dicembre 2013 la durata in carica per tutti i consiglieri e alla previsione contenuta nell’articolo 6 della legge regionale 39 del 1995 che prevede, trascorsi i 45 giorni di prorogatio (data coincidente con il 29 maggio 2014), la decadenza degli organi e non dei singoli consiglieri come ritenuto dal Lecce». Aiello si domanda, poi, perché «il presidente del consiglio regionale non ha provveduto alla nomina degli altri due consiglieri di sua competenza». In conclusione il deputato chiede al ministro Lanzetta «se non ritenga di dover promuovere azioni di responsabilità in capo al presidente del consiglio regionale ed al presidente facente funzioni della giunta regionale, ai sensi dell’articolo 7 della legge regionale 39 del 4 agosto 1995, che espressamente prevede che entrambi rispondono dei danni determinati dalla decadenza degli organi per non aver provveduto alle nomine o esercitato i poteri sostitutivi previsti dalla stessa legge».

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