CATANZARO «Due sole certezze possiamo vantare in ordine al Consiglio regionale. La prima è che “si vota a novembre”, per come ha dichiarato la presidente facente funzioni Antonella Stasi, dovendo limitarsi ad incassare le affermazioni del ministro Alfano. La seconda, poco invidiabile, è che i consiglieri regionali “congedati” continuano a beneficiare dell’indennità e degli emolumenti nonostante il Consiglio sia sciolto a seguito delle dimissioni del presidente della giunta Giuseppe Scopelliti». Lo afferma, in una nota, il senatore Francesco Molinari del Movimento 5 Stelle. «Infatti – prosegue – nonostante ciò, i consiglieri regionali continuano a “lavorare” come se nulla fosse, producendo pregevoli leggi elettorali, chiaramente incostituzionali, e comunque, anche se non lavorano, continuano a percepire lo stipendio pur se la legge regionale n.1/2013 dovrebbe impedirglielo. Sappiamo per certo che, grazie alla convocazione del Consiglio straordinario dell’11 giugno scorso, i consiglieri regionali hanno percepito per intero lo stipendio di giugno, grazie alla determina dell’ufficio di Presidenza che lo ha comunicato all’Ufficio risorse umane del Consiglio stesso. Non vorremmo che da qui a novembre, periodo in cui si dovrebbe andare alle elezioni, con la scusa di convocazioni di consigli straordinari, i nostri consiglieri regionali “congedati”, appartenenti ad un Consiglio “sciolto”, possano continuare a percepire in modo non cristallino emolumenti e indennità. È il caso di ricordare che quella calabrese è una delle regioni più povere d’Italia che sostiene un carrozzone, tra costi diretti ed indiretti, politico-amministrativo tra i più costosi d’Europa?».
«Il M5S – afferma Molinari – ha, pertanto, presentato interrogazione al presidente del consiglio dei ministri e ai ministri dell’Interno e per gli Affari regionali per sapere cosa pensano di quest’ennesima anomalia calabrese e se non considerino che, nonostante l’avvenuto scioglimento del Consiglio, il protrarsi di tale sostanziale auto attribuzione di fondi pubblici da parte del Consiglio stesso si configuri come un atto improprio sotto il profilo giuridico ed amministrativo, ritenendo che sotto quello etico sia incontestabile, vista la grave congiuntura economica che affligge i cittadini calabresi. Un’interrogazione che segue la nostra mozione n. 1-00255 al Senato, dove si chiedeva al governo di intervenire di fronte ai gravi profili di violazione di legge e del regolamento del Consiglio. Per una volta – conclude Molinari – ci troviamo d’accordo
con il ministro per gli Affari regionali, Lanzetta, quando dichiara che “i calabresi hanno bisogno di un governo regionale autorevole”, spronando i consiglieri a dimettersi». (0090)
x
x