REGGIO CALABRIA Si è concluso con una condanna a un anno e sei mesi per i medici del Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Diego Giustra e Bruno Sergi, il processo per la morte del funzionario del Corecom Demetrio Nicolò, morto il 7 luglio del 2008 in seguito a una «cardiopatia ischemica evoluta in assenza di trattamento terapeutico, in infarto miocardico acuto con terminale arresto cardiaco». L’uomo si era presentato in Pronto soccorso alle 3 di notte, accusando forti dolori al torace, ma dopo circa un’ora e mezzo sarebbe stato rassicurato e congedato con una diagnosi di toracoalgia. Sergi e Giustra non avrebbero riconosciuto i sintomi dell’infarto che il funzionario del Corecom aveva in corso e lo avrebbero rassicurato circa l’esito negativo degli esami eseguiti. Una diagnosi erronea per gli inquirenti, secondo cui i due medici «omisero di interpellare un cardiologo e di ottenere immediata consulenza dello stesso, omisero di approntare idonea terapia, omisero di ricoverare il suddetto Nicolò Demetrio anche solo per breve osservazione clinica, dimisero infine il suddetto paziente senza indicazioni terapeutiche o raccomandazioni precauzionali, fungendo tali condizioni come causa diretta, esclusiva ed immediata dell’evento morte». Una tesi avallata dal giudice Andrea Esposito, che ha condannato entrambi a un anno e sei mesi, pena di due anni inferiore a quanto chiesto dal pm Rosario Ferracane, che per i due aveva invocato una condanna a tre anni e sei mesi.
Alessia Candito
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