CATANZARO La Calabria rischia di passare il mese d’agosto sommersa dai rifiuti, la colpa è della maggioranza di centrodestra nel consiglio regionale. A denunciarlo non sono i grillini, le associazioni ambientaliste, né tantomeno l’opposizione. Il duro atto d’accusa arriva dall’interno della coalizione: dall’assessore all’Ambiente Franco Pugliano. Incontrando i giornalisti questa mattina a Palazzo Alemanni, il membro della giunta regionale usa parole forti per descrivere quanto sta accadendo tra gli scranni dell’Astronave: «È evidente un disinteresse diffuso tra pezzi importanti della maggioranza, si può parlare tranquillamente di ostruzionismo. C’è chi vuole mantenere il disordine in questo delicato settore». L’assessore era pronto a dimettersi dopo il nuovo rinvio della seduta, prevista per oggi, per approvare la legge di riordino del sistema rifiuti. Resterà invece al suo posto, ma «solo per Antonella Stasi che – svela l’assessore – mi ha inviato una lettera facendo appello alla mia coscienza. So che sta passando un periodo difficile, affrontando problemi politici e anche personali. Non voglio darle un ulteriore carico di responsabilità». Pugliano resta e promette: «Nei prossimi giorni sarà notificato un decreto di commissariamento per i 30 Comuni che hanno il debito più cospicuo nel 2013. Mi spiace, conosco le difficoltà degli enti ma non si può lasciare il sistema nell’anarchia».
Ma il vero obiettivo dell’assessore resta il consiglio regionale. «Si sono cercati pretesti per rinviare la seduta che avrebbe consentito di mettere dei punti fermi nella gestione di un settore che rischia di saltare in piena stagione estiva, con tutte le possibili conseguenze del caso, mentre la legge non è altro che l’applicazione di una norma nazionale del 2011. E la Calabria è l’unica Regione che non ha adempiuto». Pugliano spiega che senza quella legge restano bloccati il bando per individuare i nuovi gestori degli impianti pubblici di trattamento, la riduzione della tariffa, ma anche la messa in sicurezza e la manutenzione degli impianti. Da ieri, inoltre, hanno incrociato le braccia anche i lavoratori delle discariche private autorizzate nei mesi scorsi dalla Regione a lavorare a supporto delle strutture pubbliche. Per loro manca ancora la stipula di un contratto con il dipartimento, finora hanno lavorato sulla parola. La situazione più grave si prospetta nel territorio cosentino, tanto che lo stesso prefetto di Cosenza ha inviato una nota all’assemblea regionale per giungere in breve tempo a una soluzione. Invece l’approvazione della legge resta sine die. Rispetto all’esito della riunione della commissione Bilancio, a conclusione della quale è stato chiesto il riesame del testo del Piano determinando lo slittamento del Consiglio, Pugliano ha detto che «non mi è stata fatta pervenire nemmeno la comunicazione degli esiti della Commissione. Si è trattato di uno sgarbo istituzionale. L’organismo, peraltro, si è avvalso di una relazione del dirigente del dipartimento Bilancio, mentre bisognava prendere solo atto dell’invarianza di spesa. Abbiamo chiarito, registrazioni alla mano, anche rispetto a quanto affermato dal consigliere Aurelio Chizzoniti, che non c’è stata alcuna manomissione rispetto al testo della legge uscito dalla commissione». La conclusione, ammette l’assessore Pugliano, è che la Calabria rischia di trascorrere l’estate soffocata dall’immondizia. La fame di verità dell’assessore si ferma, però, un attimo prima di svelare i nomi dei consiglieri di centrodestra che si oppongono al riordino del sistema dei rifiuti e soprattutto il perché.
Gaetano Mazzuca
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