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A3, Ciucci: tanta disinformazione

REGGIO CALABRIA Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, è stato ospite di Tabularasa a Reggio Calabria. Con lui sul palco, a discutere di A3, gli organizzatori della rassegna, Giusva Br…

Pubblicato il: 26/07/2014 – 14:40
A3, Ciucci: tanta disinformazione

REGGIO CALABRIA Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, è stato ospite di Tabularasa a Reggio Calabria. Con lui sul palco, a discutere di A3, gli organizzatori della rassegna, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, e Claudio Giua, direttore dello sviluppo e innovazione del gruppo editoriale L’Espresso; Daniele Protti, giornalista e docente di Sociologia all’Università di Urbino, e Marco Giovannelli, direttore di Varese News. «Da 10 anni – ha detto Ciucci – stiamo cercando di costruire una nuova strada. Il vero problema è che sull’A3 si è fatta una cattiva informazione. Si parla del vecchio progetto, ma in realtà da quando è stato deciso l’ammodernamento, il progetto è stato ultimato».

«Le motivazioni che hanno portato al progetto iniziale – ha aggiunto Ciucci – non le conosco. Per noi sarebbe stato più facile avere una variante verso il mare, ma so che la decisione di mantenerlo invariato nel percorso è dipesa da un discorso di tipo ambientale e di risparmio». Nel dibattito è intervenuto anche l’ex sindaco di Sant’Eufemia di Aspromonte, Enzo Saccà. «Il presidente Ciucci – ha detto – viste le decisioni prese, ce l’ha con l’Aspromonte? Sono stati chiusi svincoli molto trafficati e lasciati aperti svincoli di servizio. La logica qual è? Sono state demolite aree di servizio ultimate. Se qualcuno ha sbagliato dovrà rispondere in primis l’Anas». «L’azienda deve iniziare a fare i conti con le necessità della gente», ha detto un cittadino, Filippo Diana, che ha parlato di Pellaro e della pericolosità dell’attraversamento del tratto di autostrada all’altezza allo svincolo di Mortara. «Alcune di queste considerazioni – ha risposto Ciucci – mi lasciano perplesso. Definire la Salerno-Reggio Calabria il bancomat della mafia è assurdo. Noi non abbiamo nulla a che fare con loro. I tempi di questa autostrada sono migliori di molti altri. Trecentocinquanta chilometri in 10 anni non sono tanti. Forse dovreste informarvi… Se volete vedere i consuntivi basta prendere la copia dei nostri documenti. È tutto provato». E su Campo Calabro Ciucci ha detto che “gli accordi erano di fermarsi in quel comune e da lì in poi fare una messa in sicurezza. Erano questi gli accordi con sindaco e prefetto. Quando sarà chiuso il cantiere dell’ultima galleria inizieremo a mettere mano a Campo Calabro fino a Reggio. Non possiamo discutere del 10% a fronte di un 90% ultimato, come annunciato. Si parla della realizzazione dei tratti appaltati e di quelli con progetti finiti. Per il resto non dipende da noi». Per Branca si è trattato di «una serata in cui è stato celebrato un altissimo momento di democrazia. Nonostante i toni, il confronto in pubblica piazza con i territori è stato un traguardo importante. L’anima è il pathos ci sono ed è giusto che vengano manifestati». «L’Anas – ha concluso il presidente Ciucci – non voleva certo creare dei disagi. Una volta creati, al di là delle nostre volontà, si cerca di rimediare con degli indennizzi. Ripariamo agli errori come possiamo».

La seconda parte della serata è stata dedicata alle trasformazioni dell’informazione con l’avvento delle tecnologie. «Nonostante l’avvento della notizia in tempo reale – ha detto Giua – il giornalismo di carta stampata non scomparirà. La notizia, in quel numero determinato di battute e con quei tempi dilatati, farà sempre la differenza rispetto alla notizia in tempo reale per la capacità di approfondimento e di verifica». «Anche se le testate cartacee chiudono, il passaggio di business non è avvenuto – ha spiegato, da parte sua, Protti – perché in un prodotto giornalistico integrato la qualità discende sempre dal ragionamento, dalla ricostruzione di un
fatto. Elementi sul web divenuti spesso pleonastici». (0090)

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