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Gli assist in serie di Peppe al nemico Tonino

Fino a ieri menava vanto di esserne uno dei padri fondatori: «Sono tra gli otto che sono andati dal notaio per stilare l’atto di nascita del Nuovo centrodestra». Oggi Peppe Scopelliti è il (più o m…

Pubblicato il: 26/07/2014 – 15:28
Gli assist in serie di Peppe al nemico Tonino

Fino a ieri menava vanto di esserne uno dei padri fondatori: «Sono tra gli otto che sono andati dal notaio per stilare l’atto di nascita del Nuovo centrodestra». Oggi Peppe Scopelliti è il (più o meno grande) assente dell’Assemblea nazionale tenuta a Roma dalla formazione politica guidata da Angelino Alfano dopo lo strappo con Forza Italia.
Siccome la limpidezza non è stata mai il suo forte, Scopelliti si incarica anche di dire che si trova all’estero, in viaggio negli Stati Uniti, non spiega se per vacanza o per illustrare ai repubblicani le bontà del “modello Reggio”.
Unico dato certo è che non abbandona la ricerca di una strada che lo riporti nelle grazie di Berlusconi, il quale dopo l’assoluzione nel caso Ruby, è alle prese con una folta schiera di “figliol prodighi” che chiedono di tornare a casa. Servirebbe, al principe di Arcore, una mandria di vitelli grassi da scannare per restare nell’alveo dell’apologo biblico.
Ultimo tentativo è quello espletato oggi dalle pagine de “Il Giornale”, dove Scopelliti si dice favorevole «a una costituente popolare per individuare un cammino con gli altri partiti del centrodestra, compresa la Lega Nord». Esattamente il contrario di quel che in queste ore predica Alfano, soprattutto con riguardo alla Lega e alla scelta di Matteo Salvini di stringere alleanza in Europa con la destra estrema e xenofoba.
Altro dato certo è che la scelta di Scopelliti di disertare l’assemblea nazionale del Ncd ha fatto la felicità del coordinatore calabrese Tonino Gentile: ormai Alfano ha dovuto prendere atto che solo il senatore cosentino ha carisma, al punto da portare in dote i senatori calabresi che fino a qualche mese fa erano considerati di assoluta e totale fedeltà all’ex governatore. Così, spiegato il largo sorriso che Gentile dall’assemblea nazionale regala a tutti, accompagnandolo a un buffetto sulla guancia della ministra Lorenzin, l’unica che ancora dava spazio a Peppe Scopelliti cercando di assecondarne i desiderata. «Beatrice, Beatrice, non ti preoccupare – sembra rabbonirla Tonino – finché ci siamo noi la tua poltrona è garantita. Siamo gente leale noi, e sappiamo anche perdonare le debolezze dimostrate in passato».
Insomma, un gran regalo la reazione da bambinone offeso dell’ex governatore. Nei fatti ha spianato la strada all’odiato nemico. Tonino il senatore ringrazia… ma non ricambierà.

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