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La favoletta “romana”

Circola l’ennesima leggenda metropolitana attorno alla infaticabile giunta regionale di fine “modello Reggio”. Quello che segue, quindi, va preso appunto per quello che sicuramente è: una favoletta…

Pubblicato il: 28/07/2014 – 1:01
La favoletta “romana”

Circola l’ennesima leggenda metropolitana attorno alla infaticabile giunta regionale di fine “modello Reggio”. Quello che segue, quindi, va preso appunto per quello che sicuramente è: una favoletta.
È il 17 luglio, ore 19 circa. Dalle parti di Palazzo Alemanni non fa certo freddo ma il noto pm castigamatti ha ugualmente il bavero alzato quando entra dall’ingresso secondario. Non vorrà farsi notare, forse perché la sua è una missione delicata, forse addirittura un blitz. Lo attende il potentissimo ac reverendissimo capo della segreteria della presidenza della giunta regionale Franco Zoccali. Il colloquio dura il tanto che serve. Sei giorni più tardi – si narra – il direttore generale del dipartimento Organizzazione e personale Umberto Nucara, incurante dell’estate e del momento politico-istituzionale (la Regione è senza presidente e i consiglieri regionali congedati, se non per l’ordinaria amministrazione), scopre che occorre urgentemente nominare un nuovo dirigente apicale e sistemarlo in quel di Roma.
Un altro dirigente? Sì, un altro dirigente! In barba alle ispezioni del Mef, alla Corte dei Conti, al buon senso e alla corretta amministrazione. Del resto occorre dare pronta risposta al direttore generale Zoccali che, con nota n. 232617 del 17 luglio (casualmente stessa data dell’incontro di cui sopra) sollecita, appunto, la sistemazione di un nuovo dirigente nella delegazione romana, anche se la pianta organica prevede (vero assessore Tallini?) che ve ne debba essere uno soltanto e quel posto è già coperto. Spiega Zoccali che la cosa è urgente «in vista degli attuali e prossimi appuntamenti internazionali, quali: presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea; Expo 2015, avvio del nuovo ciclo di programmazione 2014/2020». Insomma, serve «uno specifico incarico dirigenziale di studio e ricerca e consulenza» da allocare nella capiente delegazione romana con incarico «conferito a tempo pieno, regolato da contratto di diritto privato e per un periodo di tre anni». Vale a dire anche oltre la legislatura della triade Scopelliti-Stasi-Zoccali.
E siccome di cosa urgentissima si tratta, il termine per presentare la domanda è di quindici giorni: insomma, il nuovo dirigente deve lavorare già in agosto.
Una leggenda metropolitana, sicuramente. Magari partorita dalla fantasia di qualche cronista cialtrone. Di quelli «fedeli alla Procura», certamente. No, forse non di quelli «fedeli alla Procura» perché la leggenda vuole che la dirigente da nominare urgentemente e in variazione della pianta organica sia moglie di un sostituto procuratore e pure di quelli tosti, che ha firmato molte indagini sulle malefatte della politica.
Ma sì, è una leggenda, che fervida immaginazione però… Ma se poi il tutto dovesse avverarsi? (0090)

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