«Il lavoro, la produzione, l’agricoltura ritornino al centro dell’attenzione politica regionale e nazionale. La nuova mobilitazione dei coltivatori diretti, che segue quella recente dei lavoratori agricoli e forestali, è l’ultimo esempio della disattenzione con la quale l’assessorato all’agricoltura calabrese resta al primo settore strategico per l’economia regionale. È una vera e propria Caporetto». È quanto sostengono, in una nota, le segreterie regionali della Cgil e della Flai.
«Occorrerebbe – prosegue la nota – un sussulto di dignità politica da parte dell’assessore dimettendosi e la presidente Stasi dovrebbe assumere ad interim le funzioni per poter garantire in questa fase di transizione ai gravi problemi che stanno attanagliando l’agricoltura calabrese. Da ultimo la crisi della pesca e delle nettarine vedono completamente assente la Regione, mentre in altre parti d’Italia altre regioni si sono mosse con vari interventi. Ciò viene dopo l’inconcludenza e gli errori accumulati nella riforma della forestazione e nell’avvio di Calabria Verde, nei colpevoli ritardi nella pesca, nella disastrosa gestione dei pagamenti ai forestali e a tutti quelli che operano nel settore pubblico dell’agricoltura».
«È ora di dire basta. La presidente Stasi – concludono le segreterie di Cgil e Flai – assuma in prima persona l’iniziativa per fronteggiare, pur nei limiti della fase transitoria, un minimo di iniziativa per dare risposte ai tanti operatori. Da parte nostra, oltre a sostenere la mobilitazione dei coltivatori, daremo continuità all’impegno per cambiare e qualificare l’agricoltura, la forestazione e la pesca calabrese».
x
x