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Agricoltori calabresi a Roma: «Ciò che vale va difeso»

È un settore visibilmente in crisi quello ortofrutticolo: che si barcamena con prezzi che calano vertiginosamente e con vendite, come per la frutta estiva, ridotte all’osso e che, nel solo 2013, ha…

Pubblicato il: 30/07/2014 – 16:45
Agricoltori calabresi a Roma: «Ciò che vale va difeso»

È un settore visibilmente in crisi quello ortofrutticolo: che si barcamena con prezzi che calano vertiginosamente e con vendite, come per la frutta estiva, ridotte all’osso e che, nel solo 2013, hanno visto una diminuzione del 40 per cento. Di più: è un settore quasi invisibile, tanto che per rendere note le proprie ragioni, i produttori di aziende e cooperative calabresi sono dovuti andare fino a piazza Montecitorio.
«Ciò che vale va difeso», è stato lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione romana promossa da Agrinsieme che ha riguardato circa un centinaio produttori, il mondo delle aziende della cooperazione regionale e una delegazione Confagricoltura Calabria, composta dal presidente Alberto Statti, dal presidente di Confagricoltura Cosenza Fulvia Caligiuri e da diversi dirigenti.
Tutto per rimarcare l’importanza, dal punto di vista qualitativo, della produzione italiana e calabrese in particolare, cui corrispondono, dal punto di vista dei ricavi, numeri che segnano un trend in discesa e tracciano il quadro di un «settore – fanno sapere gli organizzatori – che va assolutamente sostenuto».
«La mobilitazione – hanno infatti proseguito – ha riguardato i temi di un settore che in Italia vale più di 12 miliardi di euro ed incide per circa un quarto sul valore complessivo realizzato dal settore primario, con una quota pari al 22 per cento».
È poi «inimmaginabile – ha aggiunto Statti – che per un chilo di pesche si paghino al produttore appena 15 centesimi, mentre, anche per salvaguardare interi contesti produttivi dell’Italia e della Calabria, è necessario che l’Unione europea comprenda la necessità di interventi eccezionali che tutelino produzione, aziende e livelli occupazionali».
«Con la manifestazione di oggi – ha proseguito il presidente di Confagricoltura Calabria – abbiamo dunque dato un segnale chiaro: niente polemiche o inutili protagonismi, c’è un problema che va risolto e che riguarda il sistema Italia e tutti quei contesti regionali – ha concluso – dove la produzione ortofrutticola ha numeri importanti».

 

z. b.

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