Reggio Calabria Un ateneo aperto alla comunità cittadina ed efficiente: così si presenta oggi l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Una realtà dinamica, a dimensione di studente, la cui crescita sotto il profilo della didattica è stata certificata dai più rigorosi e autorevoli organismi di valutazione nazionali. È questo il quadro, positivo e incoraggiante, rappresentato dai vertici del mondo accademico reggino in una conferenza stampa in cui è stata illustrata l’offerta formativa per il 2014-2015. L’occasione è servita per lanciare all’esterno un segnale forte: la Mediterranea è in salute e, come spiegato dal magnifico rettore Pasquale Catanoso, «oggi merita la fiducia di chi ambisce a fare il professionista e a diventare parte della classe dirigente del futuro». Il leit motiv dell’incontro con i giornalisti è stato la centralità degli studenti. Secondo il rettore, «l’attività di servizio nei confronti dei giovani è l’unica vera missione dell’università. Su questo stiamo lavorando da tempo: abbiamo attuato un accurato maquillage al volto dell’istituzione che rappresentiamo, oggi tagliata su misura per quanti la “vivono” non solo attraverso i corsi di laurea ma anche con le numerose attività extradidattiche: nell’ultimo anno e mezzo l’università è stata promotrice di centinaia di conferenze internazionali, dibattiti, concerti di musica da camera, finanche incontri ed eventi ludico-sportivi». All’orizzonte si staglia il grande progetto del professor Catanoso: «Una Mediterranea nella quale i ragazzi entrino la mattina, studino nel migliore dei modi e vivano la loro quotidianità, compresi i momenti di svago, in un contesto sano». Il rettore precisa alcuni aspetti del rapporto con il territorio: «Gli sforzi compiuti fino a oggi sono stati finalizzati ad avvicinare l’ateneo alla comunità locale, rappresentandone al contempo la parte migliore. L’attuale governance, dal giorno del suo insediamento, ha scelto di lavorare a fari spenti per irrobustire le relazioni con una città che forse, in passato, non ha ‘sentito’ davvero il rapporto con l’Ateneo».
Il progetto “Università aperta”, ha spiegato Pasquale Catanoso, è naturalmente solo uno degli ambiti in cui si è sviluppata l’azione politico-istituzionale dei vertici della Mediterranea: «Occorre fornire uno scenario generale per capire fino in fondo il lavoro compiuto in questi anni. Il sistema universitario italiano è in crisi. Soffre a causa della drastica riduzione dei trasferimenti del Miur. Noi abbiamo scelto di non piangerci addosso, ma di rimboccarci le maniche e lavorare di maggior lena. Moltiplicando gli sforzi, i risultati hanno portato ad avere oggi un’università che, a fronte della riduzione delle risorse, ha addirittura potenziato i servizi erogati alla popolazione studentesca, migliorandone la qualità».
L’efficienza della Mediterranea si traduce in numeri tanto inconfutabili quanto chiari. «Facta loquuntur», sottolinea il rettore. A cominciare da quello che più di ogni altro dimostra il valore scientifico della didattica a Reggio Calabria: «L’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema dell’università e della ricerca, ha approvato tutte le proposte di attivazione di nuovi corsi di dottorato di ricerca da noi predisposti, e soprattutto ha dato il via libera anche al nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari».
La riduzione di oltre 3 milioni di euro dei trasferimenti del Fondo di finanziamento ordinario ha reso ancora più determinata l’azione del nuovo management rettorale verso una draconiana azione di spending review per mettere in sicurezza il bilancio. Il consuntivo, ha sottolineato il professor Catanoso, si è chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre un milione di euro. «Un risultato ancora più apprezzabile se messo in relazione all’introduzione del numero programmato di iscrizioni alla facoltà di Architettura, nonché alla nostra decisione, in controtendenza rispetto al resto del Paese, di non aumentare le tasse. Tutto questo – ha proseguito Catanoso – rilancia le ambizioni della Mediterranea: utilizzeremo il nostro “tesoretto” negli asset della ricerca e degli investimenti in strutture e servizi per gli studenti».
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il direttore generale dell’ateneo, Marcello Zimbone, nonché i prorettori, tra cui il vicario Adolfo Santini, e i direttori dei dipartimenti. Nel corso dell’incontro è stato reso noto che saranno attivate 200 borse di studio di dottorato di ricerca, verrà potenziato il servizio di residenza universitaria e presto sarà inaugurato il nuovo Collegio di merito in via Roma, da destinare agli stranieri iscritti alla Mediterranea. E’ in cantiere la drastica dematerializzazione dei processi amministrativi, principalmente per i servizi rivolti agli studenti. Si sta lavorando altresì al potenziamento dei laboratori di ricerca e all’ammodernamento degli impianti tecnologici, nonché alla realizzazione di strutture sportive, in collaborazione con il Coni Calabria, per realizzare un campus in linea con il progetto tracciato dal magnifico rettore.
L’Università di Reggio Calabria, per farsi trovare preparata alle sfide di un mercato sempre più globalizzato, ha puntato molto sull’internazionalizzazione: nella speciale classifica stilata dal Miur, la Mediterranea si colloca in dodicesima posizione in Italia per numero di studenti Erasmus. Inoltre da quest’anno la didattica, per alcuni corsi di studio, sarà offerta anche in lingua inglese. Il corso di laurea triennale in Scienze economiche sarà l’apripista sperimentale in questa direzione.
Programmata una presenza attiva dell’Ateneo a Expo 2015, dove sarà allestito uno stand per l’esposizione dei risultati della ricerca prodotta dalla Mediterranea nel campo dell’agroalimentare, anche per effetto del recente protocollo d’intesa stipulato con Ifra e Consorzio del bergamotto ai fini di una valorizzazione dell’olio essenziale del pregiato agrume coltivato nel Reggino.
L’offerta formativa per il nuovo anno accademico si arricchisce infine dei Tirocini formativi attivi destinati al personale docente abilitato all’insegnamento nelle scuole di primo e secondo grado. Tutto ciò nel quadro di una razionalizzazione dell’offerta formativa degli atenei calabresi, promossa dalla stessa ‘Mediterranea’, che peraltro è al centro di numerose iniziative di collaborazione con diversi atenei del Sud, sia ai fini degli aspetti formativi, sia nel campo dei servizi, nell’ambito della programmazione triennale 2013-2015 delle università.
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