CATANZARO «Sono oltre 15 anni che in Calabria esiste un’emergenza: quella dello smaltimento dei rifiuti. Non si tratta, per chi aveva l’obbligo di affrontarla, di una questione seria, evidentemente se, oltre discuterne, nulla è cambiato. Anzi, quella che da tutto questo tempo ad oggi, si chiamava emergenza, ora è ormai diventata quotidianità». Lo afferma, in una nota, il senatore Francesco Molinari, del M5S, secondo il quale «le prossime elezioni regionali saranno lo snodo decisivo per rimediare agli orrori delle precedenti amministrazioni».
«In quel periodo dell’anno, l’estate, che dovrebbe segnare la rinascita annuale di una terra che dovrebbe dividersi tra la sua vocazione turistica e il pieno sfruttamento delle potenzialità che la natura gli ha offerto – prosegue – la Calabria è umiliata da acque costiere sporche di reflui fognari non depurati e da città che offrono, invece che servizi, strade piene di spazzatura, con sacchetti di rifiuti abbandonati tra miasmi mefitici. È dal 1998 che amministrazioni impresentabili, frutto di una classe politica corrotta, collusa e incompetente, hanno fatto il bello e il cattivo tempo con una (mala)gestione fatta di scelte discutibili quando non sospette, i cui obiettivi non erano senz’altro la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. In Calabria, la gestione del ciclo dei rifiuti è stata per anni affidata a commissari di nomina governativa, le cui scelte fallimentari sono state dirette alla realizzazione di discariche (neppure a norma, quando non in luoghi contraddistinti dal marchio Dop, come a Scala Coeli) anziché alla promozione della raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo e riciclo dei rifiuti (conformemente a quanto previsto dal diritto comunitario). E ciò nella complicità dell’avvicendarsi dei diversi schieramenti politici, uniti nel misfatto. Sin da prima della nostra scelta di fare di un gruppo di cittadini un movimento politico, il Movimento 5 Stelle, abbiamo sempre denunciato questo scempio, cercando di portare avanti la protesta di tutti i calabresi che vogliono che il proprio territorio sia libero, dai rifiuti compresi. C’eravamo quando è bastato un mese di pioggia e una frana per mandare in tilt la discarica di Pianopoli, facendo collassare le province vicine e “spingendo” la Regione ad affidarsi a ditte private (senza nemmeno il lancio di un bando pubblico); c’eravamo quando a Celico arrivavano camion carichi di rifiuti di tutta la regione con la protesta dei cittadini preoccupati per le conseguenze sulla loro salute e solo noi abbiamo protestato davanti alla scelta ingiustificata dell’amministrazione regionale di riaprire la discarica di Scala Coeli. Noi c’eravamo e, a differenza di altri ben nascosti dietro i loro interessi occulti, non abbiamo solo guardato ma abbiamo lottato e ci siamo opposti, proponendo alternative valide e sostenibili rivenienti da esperienze autenticamente italiane, come quella del Centro riciclo di Vedelago, che abbiamo cercato di veicolare anche nella nostra terra».
«Noi – conclude Molinari – continueremo ad esserci, sempre dalla parte del territorio e dei calabresi, quegli stessi calabresi che tra pochi mesi si dovranno pronunciare per mandare a casa i loro profittatori, denunciando concretamente quella mala politica che sinora ci ha governato: sperando di passare indenni quest’estate orribile che ci attanaglia, tra crisi economica e territorio devastato». (0050)
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