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Ci sono 220 milioni per il dissesto, ma la Calabria ne ha usati 20

COSENZA Il dissesto idrogeologico continua ad assediare il territorio, ma gli interventi concreti sono pochi, troppo pochi. Lo ricorda il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione: «Dal 25 novemb…

Pubblicato il: 04/08/2014 – 16:07
Ci sono 220 milioni per il dissesto, ma la Calabria ne ha usati 20

COSENZA Il dissesto idrogeologico continua ad assediare il territorio, ma gli interventi concreti sono pochi, troppo pochi. Lo ricorda il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione: «Dal 25 novembre 2010, grazie alla stipula di un Accordo di programma quadro tra il ministero per l’Ambiente e l’allora presidente della Regione Calabria Scopelliti, sono stati stanziati 220 milioni di euro per la programmazione di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico. Ebbene, ancora oggi le uniche risorse utilizzate sono quelle relative alla voce “spese generali”». Il democrat passa alle cifre, per chiarire il concetto: «Su 185 interventi previsti in tutta la regione solo per 18, per una spesa complessiva pari a 19.800.000 euro, sono state avviate le procedure di gara. In particolare, per quanto riguarda i 78 interventi previsti in provincia di Cosenza, solo per 12, con una spesa complessiva di 13.800.000 euro, sono state espletate le gare di affidamento lavori». Numeri miseri, davanti a una crisi che si trascina da anni.
«Un recente rapporto del Corpo forestale dello Stato – ricorda Guccione – colloca la Calabria in cima all’amara classifica delle regioni a maggiore rischio idrogeologico e già questo dato, di per sé, basterebbe per inserire il problema ai primi posti dell’agenda politica regionale. Purtroppo dobbiamo prendere atto che neanche le nostre reiterate denunce e le battaglie condotte in questi mesi dai banchi del Consiglio regionale per cercare di smuovere le acque e intervenire sulle emergenze, hanno sortito effetto alcuno».
È (anche) un appello al nuovo commissario, fresco di nomina: «La notizia della nomina di Maurizio Croce a nuovo commissario delegato alla mitigazione del rischio idrogeologico è, in questo senso, da accogliere come una opportunità per cambiare rotta rispetto all’inerzia del suo predecessore, Domenico Percolla, che si è caratterizzato per una gestione passiva e certamente non all’altezza del delicato compito affidatogli come confermato peraltro dal fatto che gli interventi sul rischio idrogeologico svolti sotto il suo coordinamento sono quasi tutti ancora in fase di progettazione preliminare».
E invece è «necessario intervenire subito, prima dell’inizio della stagione invernale, senza inseguire le emergenze ma programmando la spesa. Oltre a dare corso a questi interventi, c’è bisogno di un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio per prevenire dissesti idrogeologici ed esondazioni, utilizzando appieno lo strumento di Calabria Verde, la nuova società che raggruppa le competenze dell’ex Afor, delle Comunità montane, del monitoraggio e della sorveglianza idraulica». (0020)

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