Celico e la Presila non posso pagare il fallimento della Regione nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Ne sono ancora di più convinto dopo che l’assessore all’ambiente Pugliano ha autorizzato il conferimento in quella discarica di rifiuti provenienti anche da altre province. È vero che l’emergenza rifiuti in Calabria ha superato i livelli di guardia, ma non è ammissibile che un territorio ad alta vocazione turistica come quello in questione diventi il collettore di rifiuti indifferenziati prodotti su scala regionale. Ma di cosa stiamo parlando? La discarica di Celico, alle porte del Parco Nazionale della Sila, è inserita in un contesto naturalistico dichiarato “Patrimonio dell’Unesco”, su cui gravano specifici vincoli paesaggistico-ambientali.
È questo il modello di sviluppo che hanno in mente i superstiti della giunta Scopelliti? D’altro canto è davvero paradossale che una simile sciagura si abbatta anche su comuni che in questi anni hanno scalato le classifiche nazionali per le percentuali di raccolta differenziata raggiunte. C’è un solo modo per tirare fuori la regione dall’emergenza continua: ridurre a monte i rifiuti, incentivare il recupero ed il riciclo degli stessi, tendere verso l’obiettivo dei “rifiuti zero”. Nel frattempo si adottino pure soluzioni emergenziali, ma si tengano fuori territori come quello presilano che dalla “monnezza” ha tutto da perdere e niente da guadagnare.
* consigliere regionale della Calabria
x
x