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Lo stratega Oliverio e la scaramanzia

Mario Oliverio è un fine stratega. Partito per le primarie ha già compreso che non sarà una passeggiata, ragione per la quale ha indossato l’elmetto e sguinzagliato i “guastatori”.Proprio perché fi…

Pubblicato il: 05/08/2014 – 9:05
Lo stratega Oliverio e la scaramanzia

Mario Oliverio è un fine stratega. Partito per le primarie ha già compreso che non sarà una passeggiata, ragione per la quale ha indossato l’elmetto e sguinzagliato i “guastatori”.
Proprio perché fine stratega, Oliverio ha anche rivisitato il vecchio e logoro adagio secondo il quale «se vuoi la pace prepara la guerra». Anzi lo ha esattamente capovolto, così muove le truppe, quelle più mimetizzate, incaricandogli di fare guerra a Marco Minniti e Alfredo D’Attorre, ritenendo che per questa via può intimorirli al punto da chiedere un tavolo di negoziazione.
Insomma qualcosa che li neutralizzi, visto che a suo parere fin qui non lo avrebbero agevolato nella sua marcia verso Palazzo Alemanni, anzi avrebbero “osato” assecondare quella larga base che chiede al Pd di estendere anche alla Calabria la ventata di novità che in Italia è stata premiata con un 40,8% di voti alle ultime europee.
Così, mentre a parole si produce nel massimo ecumenismo, il Commissario della Provincia di Cosenza (così firma i suoi comunicati Oliverio) affida alle più logore armate della comunicazione, che già hanno fallito nel sostegno all’ex governatore Peppe Scopelliti, l’incarico di indicare Minniti e D’Attorre come personaggi che operano «una volta nell’ombra, una volta a viso aperto, nel tentativo di continuare così ad esercitare il loro abusivo quanto arrogante “diritto di veto” nelle segrete stanze romane».
Oddio, fin quando la credibilità dei portatori dell’attacco resta quella della stessa società di comunicazione che ha firmato la demenziale campagna cartellonistica che spacciava per “buona” e “invidiabile” la sanità calabrese, il danno rischia di portarselo a casa proprio Mario Oliverio.
Un rischio che è anche di natura scaramantica. Ricordate lo slogan? «Grazie alla tua fiducia ti diamo buona sanità», e a seguire i dati, non si sa presi dove, sul calo dei ricoveri e sulle miracolose guarigioni. La Publiemme, società vibonese che opera nel settore, offrì gratuitamente la campagna, gli slogan e l’idea. Tanta generosità però non ha impedito che appena due settimane più tardi la Calabria venisse messa all’ultimo posto nella classifica dei Lea (Livelli essenziali di assistenza).

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