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Mater Domini, Scaffidi: «Revocare la nomina del dg Belcastro»

«Le nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere effettuate dalla giunta necessitano di una successiva validazione con un decreto del commissario ad acta»: lo scrive in una …

Pubblicato il: 05/08/2014 – 13:32

«Le nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere effettuate dalla giunta necessitano di una successiva validazione con un decreto del commissario ad acta»: lo scrive in una nota Gianluigi Scaffidi, consigliere nazionale e segretario aziendale Anaao-Assomed dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria. Scaffidi ha invito una lettera ai componenti della giunta regionale e, per conoscenza, ai ministri di Salute, Economia e Affari regionali, oltre che al Tavolo Massicci e ai subcommissari Pezzi e Urbani, lettera in cui chiede la revoca della nomina – a mezzo delibera di giunta n. 299 del 22 luglio 2014 cui era allegato «il solito parere dell’Avvocatura regionale» – di Antonio Belcastro a direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, preannunciando un esposto alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale della Corte dei Conti.
«Ferma restando la dubbia legittimità dell’atto in quanto assunto in regime di prorogatio (nonostante il contrario avviso espresso quale obbligo d’ufficio alla stessa giunta dal dirigente generale del dipartimento “Personale”, avv. Nucara, per come riportato da notizie di stampa)», aggiunge Scaffidi, per come «è stato chiaramente precisato dallo specifico parere dei ministeri affiancanti, dal tavolo Massicci, dallo stesso dirigente generale ff del Dipartimento Tutela della salute (in risposta ad un precedente esposto di questa Associazione sulla nota vicenda Moretti). Per ultimo, ove ve ne fosse bisogno, l’affermazione è chiaramente dimostrata dalla non ancora avvenuta esecutività della delibera n. 235 del 30 maggio 2014 che ha rimosso il direttore generale, Scarpelli, dell’Asp di Cosenza e nominato in sua sostituzione il dott. Moretti da Roma, peraltro sprovvisto dei requisiti di legge per ricoprire l’incarico conferitogli».
Scaffidi specifica che «non essendo stato emesso lo specifico decreto del commissario ad acta di recepimento della dgr n. 235, Scarpelli (rimosso dalla stessa delibera) è ancora al suo posto di direttore generale dell’Asp di Cosenza e il dott. Moretti (contestualmente nominato direttore generale della stessa Asp) è ancora al suo posto nell’Asl RmA di Roma. Però, in questa terra in cui il rispetto delle leggi e delle norme è un optional, esistono figli, figliastri e figli prediletti. Sembrerebbe, infatti, che Belcastro, ancorché in carenza del decreto del commissario ad acta di recepimento della dgr della sua nomina, abbia già ottenuto lo specifico decreto di nomina da parte del presidente ff della giunta ed abbia già sottoscritto il contratto di lavoro». Secondo Scaffidi il caso «si configura, pertanto, quale vera e propria presa in giro il significato ed il valore dell’ultimo capoverso della dgr in oggetto che testualmente recita “Trasmettere il presente provvedimento alla struttura commissariale per gli adempimenti di conseguenza”. A questo punto, quali? Forse una volta ricevuta la delibera i subcommissari governativi ne faranno aeroplanini di carta per giocare negli uffici interpretando il ruolo di turisti assegnato loro, nella fattispecie evidenziata, da un organo in prorogatio in una Regione in piano di rientro?». (0070)

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