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Aggressione Menechino, Sabatino: figlia di un clima di disfattismo

AMANTEA «Uno scontro frutto di un inasprimento dei toni che contraddistingue da sempre il modo di fare politica del Movimento 5 Stelle, finalizzato al nulla e alla gloria personale». Così il sindac…

Pubblicato il: 07/08/2014 – 17:42

AMANTEA «Uno scontro frutto di un inasprimento dei toni che contraddistingue da sempre il modo di fare politica del Movimento 5 Stelle, finalizzato al nulla e alla gloria personale». Così il sindaco di Amantea Monica Sabatino interviene sulla vicenda dell’aggressione ha visto coinvolto il padre Giuseppe, funzionario del settore ragioneria, e dall’altro il consigliere comunale pentastellato Francesca Menichino e l’attivista Carlo Diana. Per la Sabatino, quanto accaduto sarebbe «figlio del clima di tensione e disfattismo che già prima delle elezioni i grillini hanno generato, nella consapevolezza che questa potesse essere l’unica strada per accrescere il consenso». Stando alla ricostruzione del primo cittadino, la discussione sarebbe «nata per le ripetute richieste inoltrate al dirigente Giuseppe Sabatino da parte di Carlo Diana che attualmente – è bene ricordarlo – non svolge alcun incarico politico in seno al civico consesso». «Per il padre del primo cittadino – si legge nella nota dell’amministrazione comunale – si è reso necessario il trasferimento presso il vicino nosocomio di Paola dove i medici hanno riscontrato un preoccupante aumento del battito cardiaco, disponendo l’immediato ricovero». «La mia storia politica, seppur breve – ha sottolineato il sindaco – ha evidenziato sempre una predisposizione al dialogo e alla costruzione, nella convinzione che è dall’ascolto e dal rispetto che le opportunità prendono forma. L’inasprimento dei toni e gli attacchi personali sono lontani anni luce dal mio modo di essere e nonostante quanto accaduto dal punto di vista politico sono pronta al confronto e al dialogo. Mi auguro che l’evento che ha visto protagonista mio padre – conclude –, tirato in ballo ripetutamente quasi fosse un martire da crocifiggere, possa rappresentare la fine di un percorso mirato non alla realizzazione di un’Amantea migliore, a misura d’uomo e capace di creare occupazione e sviluppo, ma alla vana ricerca di un protagonismo esasperato che trascende dall’impegno civile e democratico con il solo obiettivo di farsi conoscere e riconoscere, comportamento caro al Movimento 5 stelle che opera nella nostra città». (0090)

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