REGGIO CALABRIA Dopo “ostruzionismi”, rinvii in commissione, polemiche, accuse e minacce di dimissioni (dell’assessore Pugliano), il Piano rifiuti ottiene il definitivo via libera dal consiglio regionale. Il riordino del servizio di gestione passa con il sì della maggioranza, l’astensione del Pd e il voto contrario di due consiglieri, Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico.
IL PIANO La legge disciplina l’organizzazione e lo svolgimento del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati, definisce gli Ato (Ambito territoriale ottimale) e le Aro (Area di raccolta ottimale). Vengono istituite anche le Comunità d’ambito, cioè le strutture che riuniscono i sindaci dei Comuni che rientrano in ciascun Ato per l’esercizio, in forma obbligatoriamente associata, delle funzioni amministrative degli enti locali. Alla Regione spetteranno i compiti di programmazione e coordinamento del servizio di gestione mentre gli Ato andranno a coincidere con i confini amministrativi delle province. Al fine di ottenere una maggiore efficienza gestionale per i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, ogni Ato potrà essere articolato in Aro. Cambiano anche le prerogative dei Comuni, che eserciteranno in forma aggregata le funzioni di organizzazione del servizio. Le Comunità d’ambito saranno invece composte dai sindaci dei Comuni dei rispettivi Ato. Novità sulla carta e il contratto di servizio, che verranno redatti sulla base di “schemi-tipo” approvati dalla giunta regionale. Ogni Comunità sarà chiamata a organizzare le procedure per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto e per la gestione degli impianti di selezione e trattamento.
IL DIBATTITO Soddisfatto, ma non troppo, Franco Pugliano, che parla di «parto a metà» in relazione al voto dell’Aula. L’assessore all’Ambiente preme, invano, per l’approvazione del sub-emendamento, stralciato in commissione Bilancio, che istituisce la contabilità speciale per il settore rifiuti. Solo così «si arriverebbe alla soluzione del problema finanziario del sistema, legato alla sempre più frequente mancanza di coperture nel bilancio regionale». Secco no della minoranza, che per bocca del capogruppo Pd, Sandro Principe, spiega i rischi dell’operazione: «La contabilità speciale di fatto è una proroga del commissariamento perché si bypassa il bilancio». Quanto al Piano nel suo complesso, Principe è d’accordo con la definizione delle competenze territoriali, «ma sono convinto che ci troveremo nelle stesse condizioni di prima, perché non sappiamo niente sui futuri investimenti nel settore». Contrari alla contabilità speciale anche Mario Magno e Aurelio Chizzoniti, con quest’ultimo che si scaglia contro Pugliano, che aveva denunciato l’ostruzionismo interessato di alcuni consiglieri: «Dica chi sono i corrotti, con tanto di nome, cognome e soprannome». Secondo Gianluca Gallo, presidente della commissione Ambiente, il nuovo piano è il frutto di una «discussione approfondita» che ha portato a una norma che «riorganizza dal punto di vista amministrativo il settore e fa ripartire un sistema al collasso». Stessa posizione anche per Rosario Mirabelli (Ncd), per il quale «questa legge finalmente stabilisce le competenze dei Comuni».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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