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Ore di apprensione per la cosentina rapita in Siria

BREMBATE (BERGAMO) Cresce l’apprensione a Brembate per le sorti di Vanessa Marzullo, la ventunenne rapita in Siria venerdì scorso insieme a Greta Ramelli. Fino a un mese fa, la giovane aveva vissut…

Pubblicato il: 07/08/2014 – 13:42
Ore di apprensione per la cosentina rapita in Siria

BREMBATE (BERGAMO) Cresce l’apprensione a Brembate per le sorti di Vanessa Marzullo, la ventunenne rapita in Siria venerdì scorso insieme a Greta Ramelli. Fino a un mese fa, la giovane aveva vissuto in un appartamento di via Torri. Ora la cooperante, la mamma Patrizia Virga e il
fratello Mario, 20 anni, si sono trasferiti a Osio Sotto per permettere alcuni interventi di ristrutturazione della casa di Brembate.
La giovane, nata a Cosenza, si è trasferita con la famiglia a Brembate nel 2000. I vicini di casa l’avevano vista circa un mese fa e avevano cercato di convincerla a non partire per la Siria, visto la guerra civile nel paese mediorientale. Ora sono increduli e attendono notizie sulle sorti di Vanessa.
Il padre, Salvatore Marzullo, gestisce un ristorante a Verdello, paese a una decina di chilometri da Brembate e sempre nella media pianura bergamasca. Spesso, nel tempo libero, la ventunenne aiuta il padre come cameriera.
Accanto al locale c’è il pub, “On the road”, dove tutti conoscono
bene Vanessa all’interno del quale stamattina i presenti sottolineavano quanto siano
per lei fondamentali la passione e l’impegno per la Siria. Amici e conoscenti sono comunque piuttosto riservati, in queste ore, in attesa di notizie confortanti.
Salvatore Marzullo ha poi descritto la figlia Vanessa come una ragazza partita per la Siria con tanto «entusiasmo per poter aiutare i bambini che hanno bisogno», quindi «non aveva altri scopi, solo di aiutare chi soffre».
Il padre della cooperante bergamasca, nell’intervista video, ha spiegato che sentiva la figlia «un giorno sì e uno no» e che Greta e Vanessa erano partite «solo loro due, due ragazze che
ci credevano», perché «erano così prese dal cuore che non usavano la testa nella vita».
In attesa di aggiornamenti dalla Farnesina, Marzullo ha concluso di sentirsi «fiducioso nella giustizia e nel Signore».

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