Dal raduno di San Rossore al rossore (R minuscola) per le solite, infinte liti nel Pd quando si parla di poltrone (i programmi poi); dalla “route” della domenica dell’orgoglio scout al rutto dell’orgoglio enogastronomico per celebrare al meglio la vigilia di Ferragosto da trascorrere in Calabria: Matteo Renzi prepara il discorso (e lo stomaco) in attesa della sua visita di giovedì 14 – chi aveva pronosticato un anticipo non aveva evidentemente tenuto conto della concomitanza con l’evento toscano – e viene costantemente aggiornato sull’evolversi (involversi?) della situazione calabrese. Ecco un breve compendio della fenomenologia politica nostrana delle ultime settimane, fedele alla comunicazione 2.0 amata dal premier.
#strisciadigaza #mistaidiludendo #cosìmuoro La tregua interna al Pd dura meno di quelle tra Hamas e Stato d’Israele, e per mettere pace tra le due parti, Matteo giovedì proporrà – stando a quanto è filtrato dall’entourage renziano – di sostituire le tribolatissime Primarie con un evento di show cooking da tenersi a Diamante (giudice il fedele Magorno) sul format di Masterchef: i due candidati finora più litigiosi si sfideranno a colpi di piatti tematici fino alla sfida finale Pizzo-San Giovanni in Fiore, declinata ai fornelli nella preparazione di un secondo costruito attorno al tonno e di una pitta ‘mpigliata, dolce tipico della tradizione gioachimita. Chiaro che il candidato di Pizzo sta già protestando: “Io il secondo non voglio farlo!”.
#anostrainsaputa Scajola (Matacena o non Matacena), continua a fare proseliti in Calabria: nella sua formuletta sono caduti, da ultimi, la soprintendente Bonomi dopo gli scatti osé di Gerald Bruneau (foto ai Bronzi agghindati come fossero al Gay Pride) e l’assessore Caligiuri dopo la nomina di un commercialista a capo della Film Commission. Visto che qualche giorno fa è invece slittata la nomina per la Casa dei Vini, c’è da aspettarsi che lì sarà collocato un esperto di diritto tributario.
#aspettandogodot #ionesco #ioentro Di lì alle bordate da indirizzare al Palazzo, il passo è breve: e Renzi ha tante frecce nella faretra, dalla giunta dimezzata come il Barone di Calvino al Godot celebre personaggio beckettiano che riporta al continuo rimando della decadenza post-condanna scopellitiana. È sui riferimenti culturali che il premier vuole stanare Stasi (per lei un’arguta battuta sul nomen omen), Talarico &co. Filippo Sensi, il ghostwriter di Renzi, ha già pronta la chiusa del discorso. Sarà una cosa del tipo: “Sembra di stare in una commedia dell’assurdo e Talarico è Ionesco”. Non sa che dall’altro capo, il mite Franco potrebbe travisare e replicare: “No, io non esco proprio”, dettando un comunicato allo zelante comunicatore o meglio portatore di voce.
#mama-non-mama Fedele al pantheon partorito dalla tv berlusconiana che lo vide concorrente alla Ruota della Fortuna, il premier ha però pronte anche delle citazioni pop, per conquistare l’elettorato giovane. Ecco che il continuo lascia-e-piglia tra Nuovo Centrodestra e Forza Italia sarà declinato sulla falsariga della melensaggine del “Gioco delle coppie” di Marco Predolin e, prim’ancora, di “Mama non m’ama”. Il coupe de théatre finale vedrà – nell’immaginifico discorso degli spin off renziani – un tradimento collettivo per Scopelliti, scaricato anche dai suoi amanti più appassionati (o così almeno sembravano ai tempi degli attacchi della stampa prezzolata e prima delle congiure giudiziarie); Renzi, per mettere una pietra tombale sull’affaire Tg3 Calabria – la testata fu destinataria dei complimenti a mezzo lettera di Magorno in occasione del puntuale coverage della prima visita presidenziale sul Tirreno –, anticiperà il contenuto di un decreto legge finalizzato al commissariamento della testata regionale della gasparriana Terremoto (poi qualcuno lo tirerà per la giacchetta e gli ricorderà che in Senato l’8 agosto il primo ok alle riforme è stato possibile anche grazie al centrodestra, alché lui appallottolerà l’appunto, che si auto-distruggerà come accadeva nel cartone dell’Ispettore Gadget).
#altrochegaza #strisciagiallognola Rifiuti non raccolti, sanità allo sbando, inchini imbarazzanti e mare sporco: il premier non arriva certo in uno dei migliori momenti per la nostra regione, ma il suo ottimismo contagerà la Calabria e i calabresi facendo trascorrere loro una seconda metà di agosto da incorniciare. E così Matteo saluterà tutti con l’immancabile selfie, cercando di evitare come sfondo un centro cittadino sommerso dalla spazzatura o una spiaggia tirrenica con immancabile striscia giallognola. Poi partirà in elicottero, ruttando causa pitta ‘mpigliata al tonno regalatagli come segno distensivo da Mario e Gianluca. Missione compiuta!
Eugenio Furia
e.furia@corrierecal.it
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