LAMEZIA TERME il programma di Maiolo altro non è che il tentativo di coprire le colpe e i fallimenti di una classe dirigente. Gianluca Callipo non usa perifrasi per bocciare la proposta politica del consigliere regionale Pd, che auspica la creazione di un governo di responsabilità regionale per far uscire la Calabria da un’emergenza diventata quasi ordinaria. Il candidato alle primarie del centrosinistra attacca duramente Maiolo con l’obiettivo, neanche tanto velato, di mettere in discussione il programma di un possibile concorrente alle consultazioni interne, ora che l’adesione alle primarie istituzionali riapre tutti i giochi e consente nuove candidature.
«L’acuta analisi» dell’ex assessore regionale è «condizionata» dai suoi obiettivi politici, dice Callipo, secondo cui «nel tentativo di dimostrare la necessità di un “governo regionale di responsabilità”, interpretato dagli attori in scena ormai da decenni, Maiolo assolve la vecchia classe dirigente che ha inesorabilmente condotto la Calabria verso le ultime posizioni in Europa in termini di sviluppo e attribuisce la colpa principale di come stanno oggi le cose alla logora dicotomia tra un Nord predone, che sfrutta e incassa, e un Sud vittima, che subisce e paga». Un luogo comune che rappresenta, a parere del sindaco di Pizzo, «l’alibi perfetto per una classe dirigente che non si è dimostrata all’altezza del suo compito. La conseguenza è stata un vittimismo epocale mai sopito, che ci ha condotti a perdere fiducia nelle nostre capacità e nei nostri mezzi, consentendo a chi ci ha governato di continuare a consolidare i suoi privilegi senza essere costretto a pagare il conto del proprio fallimento politico». Quanto agli “Amici della Calabria” che dovrebbero – nella visione di Maiolo – operare per il cambiamento, Callipo si dice scettico: «L’unica vera cura non può che essere un profondo rinnovamento, che consenta di mettere in prima fila una nuova classe dirigente, dando ad essa la possibilità concreta di provare a cambiare davvero le cose». Per il giovane candidato alle primarie serve un nuovo «orgoglio», da coltivare «nell’humus dell’autodeterminazione, mostrando di essere capaci di rialzare la testa, senza cercare più capri espiatori a cui affibbiare responsabilità che spesso sono solo nostre. In quest’ottica, ritengo vittimistico accusare il premier Renzi di non aver voluto incontrare i cassintegrati e i disoccupati che lo attendevano davanti alla Prefettura di Reggio. Innanzitutto perché le ragioni di chi protestava sono state raccolte dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, sollecitato proprio da Renzi affinché approfondisse con i manifestanti le questioni che venivano sottoposte all’attenzione del governo. Chi cercava ascolto per le proprie legittime istanze, dunque, lo ha ottenuto, per giunta proprio da parte di chi, nell’esecutivo, ha competenza specifica in materia di occupazione. Allo stesso tempo, l’equilibrio dimostrato da Renzi ha evitato possibili strumentalizzazioni in un momento politico molto delicato per la Calabria». Lo scontro tra Callipo e Maiolo è ufficialmente aperto.
p. bel.
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