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I Bronzi vanno al calciomercato

MILANO Si potrebbe usare la terminologia calcistica. Siamo in piena campagna acquisti e dunque quello dei Bronzi, traducendo la versione del governatore lombardo Roberto Maroni, sarebbe un “prestit…

Pubblicato il: 20/08/2014 – 13:41
I Bronzi vanno al calciomercato

MILANO Si potrebbe usare la terminologia calcistica. Siamo in piena campagna acquisti e dunque quello dei Bronzi, traducendo la versione del governatore lombardo Roberto Maroni, sarebbe un “prestito oneroso”. Le statue finirebbero all’Expo, ma mica gratis. Perché se adesso «ogni giorno incassano 840 euro d’estate e 320 d’inverno, qui possono incassare 15 milioni di euro: prendiamo un milione di visitatori a 15 euro, di cui la Calabria può avere cinque milioni di euro». Visione un po’ calvinista ma, posto che il mondo gira attorno ai danè, ai soldi, Maroni prova a convincere i calabresi con argomenti molto concreti per portare i Bronzi nel “padiglione espositivo numero uno”, quello che sarebbe loro riservato se passasse la proposta lombarda.

Ci sarebbero (anche) ragioni economiche per trasferire a Milano i due guerrieri, che sono «trasportabilissimi», come hanno ribadito lo stesso Maroni e Vittorio Sgarbi, fresco di nomina ad ambasciatore della Regione Lombardia. Il critico d’arte simula un abbraccio inclusivo nei confronti della Calabria e dei calabresi. Non gli sono piaciute le critiche alla sua proposta e le ha liquidate come «reazioni scomposte e selvagge» che hanno «torto formale e sostanziale», ma spiega che la sua è «un’operazione non contro ma per la Calabria», sempre per via dei soliti cinque milioni di euro e non solo di quelli. Il “non solo” lo esplicita Maroni: «I Bronzi sono un simbolo universale, e l’esposizione universale l’ha vinta Milano, non Reggio Calabria». Poi aggiunge che le due opere «non vengono a Milano contro la Calabria, ma per portare la Calabria a Milano: il padiglione del Portogallo lo fanno a Milano, mica a Lisbona».
Si va sul sentimentale: «Il contesto delle opere d’arte è la mente. Tanto è vero che tanti capolavori italiani sono al Louvre, e per fortuna, ché se non fossero al Louvre uno non andrebbe a guardarli a Camerino o Sassoferrato».
E quindi per i Bronzi «quale percorso virtuoso migliore di farli vedere a cinque milioni di persone che non andrebbero mai a Reggio Calabria ma che il prossimo anno potrebbero tornare in Italia per vedere la Magna Grecia pensando che la Calabria non è soltanto ‘ndrangheta ma anche due capolavori? È talmente semplice».
Sgarbi ci mette il carico: «Se fossi ministro, sarei pronto a dare i Bronzi al Louvre per vent’anni. Due libertini come loro, prigionieri a Reggio con tutta la gnocca che c’è nel mondo». Ragioni economiche, artistiche, di opportunità e pure erotiche, insomma. Tutto pur di premere per rendere possibile un trasferimento che molti esperti vedono come un pericolo per l’incolumità delle statue. Ancora Maroni definisce «menzogne» le preoccupazioni per la loro fragilità, tant’è che «sono rimasti 2.500 anni sott’acqua, senza contare che hanno dovuto sopportare tre restauri in quarant’anni. Se questi qui continuano – ha aggiunto – denuncio la sovrintendente per danno alle opere d’arte attraverso un restauro non necessario».
A inizio settembre, a Roma, il presidente della Lombardia incontrerà il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Lo stesso ministro ha parlato della creazione di una commissione per decidere se i due capolavori ora in esposizione a Reggio Calabria si possano trasportare. Sgarbi ne è sicuro e il presidente chiede «tempi rapidi» per arrivare a una decisione. Nella lettera a Franceschini, il critico d’arte e il governatore chiedono che della commissione faccia parte anche Bruno Zanardi che secondo Sgarbi è il più grande restauratore italiano. L’ultimo consiglio di Sgarbi è per i progettisti “colpevoli” di aver realizzato gli Expo Gate, i due «baldacchini ridicoli, costati sette milioni di euro che coprono il Castello Sforzesco». Polemica con indicazione: «I progettisti sarebbe meglio che facessero i loro gate a Reggio Calabria». Sono così brutti che l’ambasciatore lombardo sarebbe pronto a scambiarli con i Bronzi.

Vittorio Sgarbi ha anche liquidato la proposta di Philippe Daverio di esporre a Milano solo uno dei Bronzi di Riace. «Così – ha detto – non fai il vantaggio della Calabria ma la sfiga del visitatore». Secondo il critico, infatti, è difficilissimo che qualcuno che arriva da Sidney venendo all’Expo decida poi di andare a Reggio Calabria, andrà a Torino, Verona, Venezia o al massimo a Roma e Firenze.
Sgarbi non ha nemmeno risparmiato strali alla sovrintendente dei beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, che pensa le statue siano troppo fragili per essere trasportate. «Che tutela può dare una che non è capace di controllare i Bronzi neanche a casa sua?», ha detto il critico riferendosi alle foto in slip leopardati e boa di struzzo. «È come un genitore geloso di una figlia vergine – ha concluso – che non la mandi la sera fuori e poi gliela scopano a casa». (0020)

p. p. p.

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